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Folle impennata anche del prezzo del pellet. Introvabile e carissimo, consumatori infuriati

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Non solo gas, elettricità e carburante. Da Nord a Sud tantissimi cittadini stanno facendo i conti con una nuova stangata che, nonostante la scelta ‘ecosostenibile’, pagano lo scotto di quella che sembra un’ingiustificata e folle impennata dei prezzi per il pellet da combustione. Se prima, infatti, il costo di un sacco da 15 Kg oscillava intorno ai 5/6 euro per la miglior qualità EN PLUS A1 (ad esempio in abete bianco) e lo scorso anno si sono registrati solo lievi aumenti, da qualche mese il prezzo è più che raddoppiato.

Fino a 12 euro per un sacco d 15 Kg

Si arrivati anche a toccare i 10-12 euro per un sacco che, in pieno inverno, può durare circa 8/10 ore. Per i pellet meno pregiati i costi sono addirittura triplicati. E in un momento pesantissimo, in cui il prezzo del gas continua a salire senza sosta, chi ha puntato sul pellet per avere un’alternativa per risparmiare ed anche green, si trova invece ad affrontare un aumento esagerato dei costi. E l’ipotesi “speculazione” è più che plausibile anche se qualcuno del settore, potrebbe rispondere che il problema riguarda gli approvvigionamenti e la maggior domanda. Inoltre, a causa della crisi del gas, è aumentata la richiesta delle stufe a pellet nei primi mesi dall’anno. Ma resta da capire perchè in altre nazioni che producono pellet, come Svizzera e Austria, il prezzo sia lievitato di poco mentre in Italia gli aumenti sono proporzionati e ingiustificati.

Sono in tanti a sottolineare come nulla possa giustificare un raddoppio dei prezzi in un tempo tra l’altro così breve. Si gonfia il prezzo ipotizzando una scarsità di prodotto nei prossimi mesi come succede per altri consumi. Per capire l’entità dei rincari, basta fare una ricerca online sui siti specializzati o, semplicemente, su quelli degli store della grande distribuzione che vendono il pellet. Fino a dicembre 2021, su una quantità minima di 15 kg, il prezzo era intorno ai 3-5 euro al sacco (con occasionalmente punte di 6 per quelli di altissima qualità). Ad oggi il costo è salito tra gli 8 e i 14 per un valore di 1 euro per ogni chilo con tempi di consegne dilatati a causa dell’elevata richiesta che ha limitato le scorte. Il pellet dunque, è diventato caro come l’oro e c’è chi ha dato il via ad una battaglia a fianco dei consumatori. E’ il caso di un sindaco di un comune della provincia di Arezzo che ha deciso di segnalare tutti gli episodi di speculazione che gli verranno indicati dai cittadini i quali, a causa dell’aumento dei prezzi di questo combustibile naturale sono molto preoccupati. Alcuni consumatori, invece, invitano persino a non acquistare il pellet lanciandolo in giacenza nei magazzini per evitare ulteriori speculazioni.

I rivenditori “non siamo noi gli speculatori”

“La problematica sul costo c’è ed evidente soprattutto negli ultimi mesi, dove si registrano aumenti esponenziali – dice un rivenditore che però evidenzia – gli aumenti si registrano già a monte dai fornitori e a cascata si ripercuotono anche sui consumatori, ma non siamo noi gli speculatori. Purtroppo registriamo improvvisi aumenti da uno a due euro a sacchetto già nel giro di un paio di settimane. Abbiamo ritardi enormi nella consegna dei materiali  – aggiunge il rivenditore – con le pedane che ancora non sono arrivate nei nostri magazzini. Vorrei ricordare che noi ci esponiamo economicamente anche in modo pesante, perché tutte le aziende che vendono pellet vogliono il pagamento anticipato”.

Visto l’aumento del costo del pellet e la difficoltà a reperirlo, molti consumatori hanno provato a cercare l’affare online. Parallelamente si moltiplicano le truffe e i raggiri. I truffatori pubblicano annunci principalmente su Facebook Marketplace, poi scambiano messaggi tramite Whatsapp con le persone che li contattano. Propongono metri cubi di legna o pellet a prezzi molto vantaggiosi, utilizzando nomi di attività commerciali locali per acquisire credibilità. Chiedono il pagamento anticipato e poi, non consegnano la merce. L’invito pertanto è di controllare le recensioni del venditore (anche se comunque possono essere falsificate), ma soprattutto è importante verificare che il nome corrisponda a quello del titolare del conto, a cui è destinato il versamento e, se possibile, meglio effettuare l’acquisto di persona.

Fonte: https://www.quicosenza.it/news/italia/471373-se-anche-il-pellet-diventa-un-bene-di-lusso-consumatori-infuriati-non-compriamolo

 

 

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