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Sanità, nasce il blog http://sanitamolisana.wordpress.com

Da un'idea di Francesco Presutti

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AGNONE. Il problema della sanità e dell’ospedale San Francesco Caracciolo si concretizzano nei canali telematici. Nasce così un apposito blog sullo spinoso argomento che “ha lo scopo di raccogliere idee, progetti,  proposte, suggerimenti, pareri per la  sanità molisana che, come noto, è diventato “il problema” che la regione deve necessariamente e drasticamente affrontare”. Così affermano nella presentazione del sito (http://sanitamolisana.wordpress.com) gli autori: don Francesco Martino e Giovanni Presutti rispettivamente cappellano ospedaliero e responsabile della pastorale sanitaria diocesana il primo e dirigente amministrativo della Asrem il secondo.  “Il momento difficilissimo della sanità molisana –scrivono ancora gli autori del blog- deve indurci ad affrontare le criticità in ogni modo possibile, con tutti gli strumenti disponibili, anche attraverso  modelli “nuovi “ sforzandoci di individuare soluzioni adatte ai diversi contesti regionali e duttili nelle risposte. E’ questo lo spirito con cui si è inteso elaborare un progetto innovativo di sperimentazione gestionale pubblico-privato per lo stabilimento ospedaliero di Agnone. Il San Francesco Caracciolo è una piccola realtà, un “presidio” non solo sanitario ma più in generale “sociale“ a cui è legata la stessa esistenza dell’alto Molise. Se il Caracciolo dovesse chiudere l’alto Molise scomparirebbe perché  senza l’assistenza sanitaria, con le sue ricadute occupazionali e di indotto,  le ragioni e gli stessi presupposti per la permanenza in questa terra bellissima verrebbero meno e  l’esodo verso i centri urbani maggiori  sarebbe inevitabile. Ma perché il Caracciolo continui ad operare è necessario innanzitutto che funzioni.  Il suo buon funzionamento è la conditio sine qua non per la sua esistenza.  Purtroppo gli effetti degli piano di rientro, con la conseguente drastica riforma sanitaria in corso, talvolta  incompatibile – nei tempi e nei modi – con la  complessa e delicata organizzazione preesistente, hanno determinato la significativa riduzione dell’operatività dello stabilimento ospedaliero alto molisano. Oggi l’attività produttiva del Caracciolo si è ridotta, rispetto al 2008-2009, di quasi il 60% per quanto attiene i ricoveri (attività ospedaliera) e di quasi il 20 % per la specialistica ambulatoriale ( attività territoriale ), lasciando i costi fissi praticamente invariati. Questo calo ( di efficienza ), riconducibile sostanzialmente ad oggettive e composite  difficoltà organizzative, mina fortemente le ragione dell’esistenza del Caracciolo. Oggi affermare che il Caracciolo è inutile perché privo di utenti è più semplice, e difenderne l’esistenza è sempre più difficile. In realtà l’ospedale deve “autodifendersi “ riaffermando, quotidianamente, la sua necessità attraverso la presenza e l’assistenza agli utenti. Insomma è necessario che si ritorni ai livelli produttivi del 2008-2009 e le potenzialità ci sono tutte. Ma difficoltà organizzative permangono ( anzi sembra che si amplifichino quotidianamente ) e allora crediamo che modelli nuovi, anche coraggiosi, vadano proposti e considerati, altrimenti dobbiamo rassegnarci all’ineluttabile. E questo – chiosano dal blog - lo spirito con cui si è inteso elaborare il progetto del quale si discuterà in un prossimo incontro–dibattito che si terrà al Teatro Italo-Argentino di Agnone il 16 novembre prossimo in modo da conoscere  con  maggior dettaglio il progetto, confrontare le opinioni e le idee ed elaborare un percorso per uscire dal circolo vizioso che pericolosamente si autoalimenta: inefficienza = perdita di utenza = dismissione di attività = inefficienza…”.

                                                                                                                         
 

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