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Il prefetto Marinelli: "La depurazione delle acque non funziona, ma la si continua a pagare"

La denuncia fatta all'amministrazione Carosella

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AGNONE. “La depurazione delle acque non funziona” mentre la si continua a pagare. E così una lettera di richiesta delle “somme indebitamente corrisposte” è giunta al sindaco Carosella dal prefetto Enrico Marinelli. Si apre ora un vero caso su un’imposta, anche onerosa, che appare nelle bollette e che tutti i cittadini continuano a pagare. “Sono venuto  conoscenza che con una deliberazione datata 4 maggio 2011 –scrive l’ex prefetto addetto alla sicurezza di Giovanni Paolo II - il commissario straordinario del Comune di Agnone ha disposto l’aumento delle tariffe per la depurazione di euro 0,18 al mc e quindi di determinare la tariffa di depurazione per l’anno 2011 nella misura di euro 0,44 al mc. Ho appreso altresì –aggiunge Marinelli- che la Giunta Comunale da Lei presieduta, con determinazione del 10 maggio 2012, ha determinato le aliquote, le tasse e le tariffe per l’anno 2012, fra cui quelle per il servizio acquedotto, senza peraltro fare alcun cenno al provvedimento adottato dal commissario straordinario per la depurazione delle acque del 2011. Considerato che –sostiene Marinelli- a mente della legge 5 gennaio 1994 n.36 “i parametri ed i limiti per la determinazione e l’adeguamento delle tariffe del servizio di depurazione sono fissati con deliberazione del CIPE”; che l’ultima delibera del Cipe del 18 dicembre 2008, dispone ceh per i servizi di fognatura e depurazione possono essere richiesti aumenti fino ad un massimo del 5%. Che la Corte Costituzionale, con sentenza nr.355/2008, ha dichiarato l’illegittimità delle norme che stabilivano il pagamento di tariffe per la depurazione delle acque era dovuta anche in mancanza di depuratori o questo inattivi. Che in base a quanto è stato al sottoscritto riferito alcuni depuratori se non tutti sono malamente funzionanti o che non lo sono affatto e che comunque per alcuni periodi, compreso quello sotto il rione Ripa, sono rimasti inattivi; chiedo –afferma il Prefetto- che il competente Ufficio, sulla scorta dei riscontri anche dell’ufficio Tecnico, quest’ultimo unico competente a svolgere i dovuti, prescritti accertamenti, si attenga rigorosamente alla normativa innanzi citata sia per quanto attiene alle prossime fatturazioni, rimborsando allo scrivente le somme indebitamente richieste e corrisposte per i periodi in cui il depuratore che lo riguardava non funzionava o comunque era inattivo”. Una lettera questa che crea un precedente. La questione dei depuratori è atavica. Ed evidentemente anche a conoscenza di Enrico Marinelli che oltre un lustro fa è stato consigliere di minoranza al Comune di Agnone. Ira si attende di conoscere la risposta del sindaco che certamente incuriosisce non solo il Prefetto ma l’intera cittadina.

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