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Senato, il discorso di Liliana Segre è di portata storica. Facciolla: mi auguro che il nuovo governo sappia farne tesoro

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Che sia stata proprio la senatrice Liliana Segre ad aprire a Palazzo Madama la seduta per il voto del presidente della 19esima legislatura, lei che ha ricordato, da ebrea, l'ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma che dette inizio alla dittatura fascista, non può non essere visto come un segno.

Liliana Segre ha richiamato i senatori al senso di responsabilità e al rispetto per il ruolo istituzionale che ricoprono e li ha invitati ad accantonare la politica urlata che "tanto ha contribuito alla disaffezione dal voto", ha invocato il ritorno ad una politica "alta" e nobile che "rispetti l'avversario, si apra all'ascolto e si esprima con gentilezza e persino con mitezza".

Ecco, in queste poche ma potentissime parole della Segre sta la vera possibilità di una nuova politica reazionaria e rivoluzionaria a partire dal linguaggio, una politica che sia impegno a servire le istituzioni e non a servirsi di queste.

Mi auguro sinceramente che il nuovo governo sappia farne tesoro.

Vittorino Facciolla

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