A rischio il reparto di psichiatria del Veneziale di Isernia: troppo pochi i medici, ora in tre ma che inizialmente erano il doppio.
Il personale, ridotto all'osso, è in affanno per via della pressione su entrambe le unità : il reparto con i ricoveri e quello con il centro di salute mentale. L'unica soluzione possibile sembra la sospensione del reparto ricoveri, sopprimendo la possibilità di ospedalizzazione, e lasciando in piedi solo il centro di salute mentale. I malati dovranno perciò spostarsi al Cardarelli di Campobasso.
Si parla della sospensione, nella speranza di riaprire, ma i concorsi per posti determinati e indeterminati rimangono vacanti per via della poca attrattività del Molise: si lavora tanto per via del poco personale e le possibilità di avanzamento di carriera sono poche
A tal proposito e' intervenuto Lucio Pastore, primario del Pronto Soccorso del Veneziale che in una nota scrive:
"CONTINUA LA CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA
Per mancanza di personale verrà chiuso il reparto di Psichiatria dell'Ospedale di Isernia. Rimarrà aperto solo come centro di salute mentale nelle ore diurne. Per eventuali ricoveri bisognerà trasferire a Campobasso o fuori regione.
Un altro pezzo del nosocomio va incontro alla chiusura. Piano piano, come è successo per altri ospedali regionali, man mano che diminuisce il personale, o per pensionamento o per impossibilità a continuare a lavorare in condizioni indecenti, si chiudono reparti e servizi.
Assisteremo, come al solito, ad un pò di ammuina a livello mediatico e politico e poi tutto ritornerà nei ranghi.
Quello che dispiace non è una eventuale trasformazione di sistema ma la chiara intenzione di distruggere il sistema pubblico per privatizzare tutto tramite il cavallo di Troia del privato convenzionato. Questo passaggio, apparentemente indolore, porterà ad una gestione che varierà in rapporto al reddito con una spesa privata sempre maggiore da parte dei singoli cittadini. Un vero peccato perdere un sistema universalistico.
Non si può fare niente perché non esiste un dibattito politico serio per discutere del futuro del sistema sanitario, né una ribellione da parte della popolazione che piano piano è stata abituata al cambiamento.
Ricordatevi, cmq, che questi cambiamenti sono frutto di volontà politiche trasversali per trasformare il diritto alla salute in una merce e non una volontà di un destino avverso.
Come al solito, dopo un pò di ammuina da parte dei politici, assisteremo al : IO NON VEDO, IO NON SENTO, IO NON PARLO.... e tutto continuerà come scritto da copione molti anni fá."