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Ospedale: incontro Basso-Comune, ecco quello che si sono detti

Intervista all'assessore comunale con delega alla Sanità, Giuseppe Attademo presente al faccia a faccia avuto a Campobasso

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AGNONE. Ospedale San Francesco Caracciolo, parla l'assessore al Comune di Agnone con delega alla Sanità, Giuseppe Attademo. Nell'intervista rilasciata ad altomolise.net (sarà pubblicata domani anche su Il Quotidiano del Molise), Attademo risponde a varie problematiche confermando la volontà da parte del Commissario di voler tagliare i servizi presenti ad oggi nella struttura di frontiera altomolisana. 

Assessore Attademo, dopo l’incontro avuto con il commissario Filippo Basso le notizie che trapelano sulla sopravvivenza dell’ospedale San Francesco Caracciolo sono tutt’altro che confortanti. Può confermarci questa sensazione?

"Il recente incontro avuto col Commissario ad Acta non ha lasciato soddisfatta l’Amministrazione Comunale circa il futuro del S.F. Caracciolo relativamente alla sua funzione di presidio d’emergenza-urgenza laddove il Commissario ha previsto essenzialmente una funzione postacuzie-riabilitativa. Comunque non è detta l’ultima parola ed il Piano non è ancora ben definito". 

Come amministrazione comunale quali sono state le vostre richieste?

"Le nostre richieste sono andate nel verso di mantenere un “ospedale per zone disagiate” con le funzioni fondamentali di degenza ed emergenza-urgenza così come prevedono le linee guida dell’ AGENAS (Agenzia Nazionale dei Servizi Sanitari) che, voglio ricordare, è stata la prima ad avere l’incarico da parte della regione Molise di predisporre un Piano sanitario nel 2008 (inizio della fase di rientro finanziario)". 

Sia schietto, Basso cosa vi ha risposto?

"Il Commissario Basso ha affermato quanto detto sopra ritenendo un suo dovere primario assicurare l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini nel miglior modo possibile". 

 Il commissario ha recepito il problema orografico del vasto territorio di montagna? Oppure paragona Agnone a centri quali Venafro e Larino. 

"Per il Commissario, l’orografia non è un problema insormontabile con quelli che sono i mezzi moderni di comunicazione! Inoltre, a suo dire, la regione Abruzzo non ha alcun interesse a collaborare (del resto è una regione in piano di rientro anche se in via di risoluzione)". 

Quante speranze si hanno oggi di poter continuare ad usufruire degli attuali servizi che offre il Caracciolo. Anche in questo caso le chiediamo di essere sincero.

"I servizi del S.F. Caracciolo che interessano in modo preminente i cittadini non verranno “dismessi” (ossia quelli ambulatoriali). E’ da vedere come saranno organizzati quelli degenziali (torno a ripetere il Piano è ancora in progress)". 

 Lungodegenza e Pronto soccorso. E’ vero che Basso avrebbe confermato di andare in questa direzione sopprimendo tutti gli altri servizi?

"Non è vero. Secondo le indicazioni del Commissario, si avrebbe una rimodulazione nell’ottica postacuzie-riabilitativa considerando che, in campo chirurgico, molti interventi sono stati spostati nell’area ambulatoriale e del day-surgery (del resto la quasi maggioranza degli interventi effettuati attualmente) per cui verrebbero ancora  svolti". 

Avete sottoposto all’attenzione di Basso la necessità dell’ospedale di montagna o ospedale per aree disagiate; previsto dalla normativa e dal commissario Morlacco (decreto 84/2011).

"Come indicato sopra, lo abbiamo proposto ma il Commissario ha ritenuto non pronunciarsi in merito: ricordo che l’ospedale di montagna o per zone disagiate è contemplato dalla linee guida dell’AGENAS e da un regolamento ministeriale che, però, tutte le regioni (e quindi anche il Molise) recentemente nella Conferenza Stato-regioni hanno non ritenuto opportuno accettare in quanto  materia non di competenza statale ma regionale come previsto dalla modifica del titolo V della Costituzione". 

La bozza ministeriale (quella da approvare in questi giorni da parte della Conferenza Stato-Regioni) prevede anche l’accordo fra Regioni per realtà di confine. E’ importante la condivisione fra i comuni della nostra area di Abruzzo e di Molise. Perché avete eluso i tavoli d’incontro con Almosava ed i rappresentanti dei centri abruzzesi? 30-35 comuni di area montana, di confine e di grande uniformità socioeconomica diventerebbero insieme una forza, non le pare?

"Torno a ripetere quanto affermato in precedenza: l’Abruzzo è regione in piano di rientro e non ha alcun interesse ad “accollarsi” altri impegni; del resto, purtroppo, la sanità è materia totalmente regionalizzata (direi  federale) e quindi ogni regione pensa per  sé specialmente quando vi sono deficit finanziari (ricordo che per il 2012 la regione Molise in campo sanitario prevede un deficit di 20 mln)". 

Basso sa che l’ospedale di Agnone ha un budget regionale di 12,5 milioni di euro, equivalente al 4% della spesa sanitaria regionale? E che con la chiusura del Caracciolo certamente non si risolverebbe lo sfacelo economico che pesa sulla sanità della Regione Molise?

"Per il Commissario Basso non è una questione meramente di budget ma, a suo dire, di assicurare una reale assistenza sanitaria nell’ottica di un rapporto costi-benefici sostenibile". 

Che ne sarà dei 150 occupati del Caracciolo? Avete parlato di questo? Avete evidenziato della caduta a catena dell’economia di Agnone e dell’hinterland con la chiusura dell’ospedale? Dell’esodo, dell’emigrazione da questa realtà di famiglie intere?

"Io credo che sia da ribaltare la visione: purtroppo l’ospedale risente della crisi produttiva generalizzata cui è legata il nuovo flusso emigratorio che colpisce le aree interne ! quindi si può dire che l’ attuale situazione dell’ ospedale rappresenta il riflesso di un’area in crisi. Per il personale, anche se non ne abbiamo parlato, non credo ci saranno difficoltà". 

A questo punto quali saranno le azioni che l’Amministrazione comunale intende intraprendere anche considerato il fatto che non si è costituita nel ricorso presentato dall’Articolo 32.

"L’Amministrazione comunale cercherà sempre di essere presente affinchè l’assistenza sanitaria sia assicurata ai cittadini agnonesi (e alto molisani) eventualmente anche per via giudiziaria: riguardo alle azioni del Comitato art 32, l’Amministrazione comunale non intende interferire riconoscendone la legittimità di difesa dei diritti dei cittadini". 

Attademo, lei oltre ad essere un amministratore è un medico-sindacalista Anaao di vecchia data, vuole anticiparci come andrà a finire questa annosa vicenda?

"Essendo come dici lei “un medico sindacalista ANAAO di vecchia data” e avendone viste parecchie in questi ultimi trent’anni , credo che non possa anticipare nulla; però, voglio solo far rilevare che attualmente Agnone col suo ospedale è capitato al centro di una “tempesta perfetta” (crisi regionale-crisi finanziaria-definanziamento per 30 mld del SSN nei prossimi tre anni) i cui esiti sono, pertanto, imprevedibili". 

Infine un commento all’attuale classe politica regionale indicata come la prima responsabile dello sfacelo della sanità pubblica?

"ll Molise non è solo in crisi sanitaria, ma  economica, strutturale e anche morale. Le responsabilità sono legate a chi ha gestito la regione in questo primo decennio del secolo ma anche a chi non ha saputo opporsi generando un regime talvolta consociativo che ha indebolito (per non dire distrutto) un tessuto socio-produttivo nel privilegiare i singoli interessi e non quelli comuni". 

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