"Quattro misure" e "risposte entro 2-3 settimane". Queste le promesse della ministra del Turismo, Daniela Santanché, scaturite dal tavolo sull'emergenza neve, e cioè della neve che finora è mancata del tutto, nelle montagne degli Appennini, in quelle aree, dal Gran Sasso all'Abetone, sino alla Sila e all'Etna, che dal turismo invernale traggono una fetta cospicua dei rispettivi Pil.
In questa stagione la stragrande maggioranza delle aree sciistiche dell'Italia Peninsulare non ha di fatto neppure aperto i battenti. Oggi, il tavolo che ha visto protagonisti, con la ministra, le regioni e le categproe di settore coinvolte. "Un tavolo molto proficuo - ha detto Santanchè -. Ci siamo concentrati su quattro misure".
"Abbiamo messo a terra il fatto - spiega la ministra - che abbiamo un fondo del ministero per poter finanziare investimenti per gli impianti di risalita e sull'innevamento, e abbiamo deciso che possiamo ristornare gli investimenti che molte di queste località danneggiate hanno fatto nel 2022 e quindi poter dare subito loro questi denari che sono stati investiti in modo da dare risorse fresche e non peggiorare la loro situazione".
Spiegando la terza misura, Santanchè rivela di aver parlato ieri sera con la ministra del Lavoro Marina Calderone. "L'abbiamo sensibilizzata, ma già lo era, sul problema degli ammortizzatori sociali e lavoreremo da questo punto di vista, perché i lavoratori stagionali non possono avere la cassa integrazione in deroga. Vogliamo dare delle risposte anche agli stagionali, che comprendono in questo caso, ad esempio, anche i maestri di sci che sono una categoria che sta soffrendo moltissimo perché non hanno lavorato un'ora".
Presenti al tavolo (in sede o in videocollegamento) il Presidente della Regione Toscana Giani e gli assessori regionali di: Abruzzo (Daniele D’Amario), Emilia-Romagna (Andrea Corsini), Marche (Francesco Acquaroli) e Molise (Vincenzo Cotugno). Per la Regione Lazio presente la Direzione Turismo. Erano inoltre presenti (in sede o in videocollegamento) le seguenti associazioni di categoria:
- ANEF – Associazione Nazionale Esercenti Funiviari
- Associazione Maestri Sci Italiani
- Assoturismo-Confesercenti
- CNA (Turismo e Commercio e Professioni)
- Collegio Nazionale Maestri di Sci Italiani
- Confindustria Alberghi
- Confturismo
- Federalberghi
- Federfuni
- Federturismo Confindustria
«Ringrazio le Regioni e le Associazioni di categoria che hanno partecipato al tavolo di lavoro odierno perché si trattava di un appuntamento di fondamentale rilevanza, in cui sono state avanzate richieste giuste e significative in relazione alla questione che conosciamo», ha dichiarato alla stampa il ministro Santanchè al termine dei lavori. «Sono emerse quattro dimensioni cruciali sulle quali agire sin da subito, nell’immediato, in attesa, ovviamente, di approntare una strategia più strutturata e circostanziata per il lungo termine. Innanzitutto, lavoreremo per sbloccare quei ristori già assegnati alle varie Regioni ma al momento vincolati all’emergenza Covid, cosicché possano invece essere rediretti sulla situazione appenninica. Possiamo poi ristornare gli investimenti fatti nel 2022 dagli impianti sciistici per direzionarli sotto forma di nuove risorse per il 2023».
«Un terzo driver d’intervento», ha proseguito il ministro del turismo, «va senz’altro focalizzato sugli ammortizzatori sociali, che in fasi emergenziali come questa, sono fondamentali – e ho già avuto dei primi contatti interlocutori col ministro Calderone sull’argomento. Infine, ci muoveremo affinché le località montane dell’Appennino, dove c’è una situazione problematica, le risorse Imu riscosse dallo Stato in virtù del decreto varato dal governo Monti vengano rispese in quei Comuni.»
«La mia preoccupazione più che ai soldi e alle risorse è legata all’execution, alle tempistiche e alle capacità di gestione dei fondi e degli strumenti che verranno messi a disposizione per far fronte al problema», ha concluso il ministro Santanchè. «Pertanto, ancora una volta, è necessaria un’interlocuzione continua tra enti locali, associazioni e ministero. Motivo per cui ritengo utile che quello di oggi sia un punto di partenza, facendo in modo che il tavolo per l’Appennino diventi un tavolo permanente sulla montagna, e impegnandomi affinché venga riconvocato tra 2-3 settimane per presentare le prime risposte del Governo».