Pubblichiamo, di seguito, il messaggio natalizio del vescovo di Trivento, monsignor Scotti.
Carissimi,
desidero in occasione di questo Natale, nel pieno dell’Anno della Fede, formulare i miei più SINCERI AUGURI a tutta l’amata Chiesa triventina.
Il Natale è la festa che chiama la famiglia a riunirsi per partecipare alle celebrazioni in Chiesa, insieme alla propria comunità parrocchiale, e nella chiesa domestica, con i familiari. L’augurio è che sia per tutti una festa vissuta in clima di serenità e di grazia.
Sono pienamente consapevole che queste giornate di festa provocano, in tanti, affanno e preoccupazioni, causati dalle insicurezze del momento difficile che stiamo vivendo.
Il Santo Padre Benedetto XVI, nel suo discorso rivolto ai partecipanti all’udienza in occasione del dono dell’albero di Natale da parte del Comune di Pescopennataro, ha elogiato la gente molisana, che attraverso i secoli ha custodito il tesoro della fede e la propria religiosità. Poi ha messo in guardia dal pericolo di offuscare la luce donata da Cristo, affermando che: “quando nelle varie epoche si è tentato di spegnere la luce di Dio, per accendere bagliori illusori e ingannevoli, si sono aperte stagioni segnate da tragiche violenze sull’uomo. Questo perché, quando si cerca di cancellare il nome di Dio sulle pagine della storia, il risultato è che si tracciano righe storte, dove anche le parole più belle e nobili perdono il loro vero significato. Pensiamo a termini come libertà, bene comune, giustizia: privati del radicamento in Dio e nel suo amore, nel Dio che ha mostrato il suo volto in Gesù Cristo, queste realtà rimangono molto spesso in balia degli interessi umani, perdendo l’aggancio con le esigenze di verità e di civile responsabilità”.
Viviamo questa festa antica in modo nuovo, trascorrendo le giornate in clima di gioia, togliamo il velo di tristezza che oscura la vita e doniamo serenità non solo a parole, ma con autentici gesti di condivisione. Il modo vero di vivere il Natale non consiste nei regali o nei divertimenti, essi non sono duraturi e passano facilmente, senza lasciare traccia. Il modo vero è avere uno sguardo nuovo sulle persone che condividono con noi la vita, per cogliere il bello che è in esse. Bisogna essere capaci di aprire la mano per aiutare e donare un poco di calore umano a chi è nella tristezza.
I piccoli gesti e le attenzioni, apparentemente insignificanti, riescono a rendere novità alla vita, come avvenne per i pastori di Betlemme quando, all’annuncio dell’angelo e dopo l’esperienza vissuta nella grotta, il loro cuore fu pieno di gioia. Loro hanno fatto l’esperienza dell’uomo che sa accogliere una bella notizia, quella del Vangelo.
Benedetto XVI, nella sua Enciclica Caritas in Veritate, ha scritto: “La crisi obbliga a riprogettare il nostro cammino, a darci nuove regole, a trovare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienze positive e a rigettare quelle negative. La crisi diventa così occasione di discernimento e di nuova progettualità. In questa chiave, fiduciosa piuttosto che rassegnata, conviene affrontare le difficoltà del momento presente”.
Queste parole, di qualche anno fa, risultano oggi chiaramente profetiche e ci invitano a pensare un nuovo stile di vita, in modo particolare, sotto il profilo morale. Gesù nasce povero a Betlemme per indicarci le ricchezze della fede, che mentre generano speranza ci domandano amore generoso verso i fratelli.
Disponiamo i nostri cuori per lodare Dio nel più alto dei cieli e per accogliere il dono della pace onde vivere il vero Natale.
Di cuore benedico le famiglie, i bambini, i malati e quanti si sentono soli.
Buon Natale!
+ Domenico Angelo Scotti
Vescovo della Diocesi di Trivento
