SCHIAVI DI ABRUZZO - Un apprezzato tuffo nella tradizione, quasi in odore di pre Concilio.
Don Antonio Di Palma, nuovo parroco di Schiavi di Abruzzo, nel corso della solenne celebrazione eucaristica della notte di Natale, ha introdotto quella che visti i tempi è apparsa come una novità , che ha reso ancor più toccante, partecipata e raccolta la liturgia. Al momento della comunione il sacerdote si è inginocchiato ai piedi dell'altare maggiore, procedendo in quella posizione, sintomo di devozione e adorazione, alla distribuzione delle specie eucaristiche ai fedeli. E così i parrocchiani hanno ricevuto le particole consacrate in gionocchio, proprio come avveniva un tempo, prima che il vento del rinnovamento progressista soffiasse sulla ultramillenaria storia della Chiesa e della liturgia. Una piccola perla incastonata nella solenne celebrazione eucaristica della notte santa del Natale del Signore. E d'altra parte c'era da aspettarselo da un sacerdote che anche dall'aspetto esteriore pare un po' all'antica. Don Antonio, infatti, ed è questa davvero una rarità nel clero diocesano, osa indossare la veste talare tutti i giorni, dentro e fuori la chiesa, per le strade e le piazze del paese e non solo per le celebrazioni solenni come la maggior parte dei suoi confratelli. Per ricordare un prete in talare a Schiavi bisogna andare indietro nel tempo all'anno 1992, quando era parroco l'anziano monsignor don Nicola Di Domenica. Proprio nei giorni di Natale del '92 l'anziano sacerdote, che si era formato negli studi teologici prima del Concilio Vaticano II, lasciò la parrocchia e la vita terrena raggiungendo la patria celeste. Da allora i sacerdoti che si sono avvicendati alla guida della parrocchia di San Maurizio Martire sono stati abbastanza schivi nell'indossare la veste talare. "Finalmente un prete vestito da prete", ha commentato più di qualcuno a Schiavi dopo l'arrivo di don Antonio. E quel prete in talare, ormai una rarità e quasi una provocazione, ha reintrodotto, nella notte di Natale, la distribuzione dell'eucaristia in ginocchio.
Unica nota stonata, è proprio il termine più appropriato, della solenne celebrazione natalizia, il ritorno delle chitarre ad accompagnare il coro parrocchiale, strumenti che il giovane parroco precedente era riuscito, in un modo o nell'altro, a mettere al bando.