Agnone avrà un Museo della Bilancia, sarà collocato nello stabile dell'ex mercato coperto ed è il frutto di un accordo di partenariato pubblico-privato a seguito della pubblicazione di un avviso pubblico. Oggi il progetto e' stato portato in aula consiliare di Palazzo San Francesco votato con soddisfazione dalla maggioranza Saia e con l'astensione del consigliere Scarano.
Per molti anni si è parlato del museo della bilancia ad Agnone con le varie amministrazioni che si sono succedute ma si era giunti sempre ad un nulla di fatto. Con l'amministrazione Saia il progetto si realizza con un contratto che soddisfa la parti, il comune e il soggetto privato, l'Artigianato Artistico Cav. D'Aloise, una storica famiglia di artigiani agnonesi i cui antenati erano ramai e bilanciai e che hanno proseguito l'attività attraverso le generazioni successive e tutt'ora vivono e lavorano ad Agnone con le famiglie. Perciò il museo nascerà grazie a chi vive e crede in questo territorio, investe su questo territorio con coraggio e intraprendenza, sfidando lo spopolamento in atto. Il Museo della Bilancia nasce dalle volontà del Comune di Agnone e di imprenditori illuminati per far sorgere, su un territorio che fin dal lontano 1800 produce bilance, un museo dedicato a questo strumento che ha accompagnato la vita dell'uomo e garantito l'equità negli scambi commerciali al punto da diventare simbolo di giustizia umana e divina.
Il progetto pertanto è ampio, da spazio ad iniziative culturali, didattiche, convegni, Sarà provvisto di una collezione di bilance, bascule, stadere e un ricco patrimonio documentario costituito da manifesti, cataloghi, stampe originali e sarà un ulteriore tassello per lo sviluppo turistico e economico per il territorio alto molisano.
Il consigliere Scarano si è detto d'accordo sul progetto, ma nel suo intervento ha fatto dei rilievi sulla tipologia di contratto che si andrà a stipulare tra comune e privato, a suo dire non soddisfa le esigenze di nessuna delle due parti, in particolare per il privato che sarebbe eccessivamente vincolato ad una commissione tecnica di verifica periodica dell'attività , pertanto non garantirebbe sufficiente autonomia gestionale a chi dovrà investire centinaia di migliaia di euro, si parla di circa 600 mila euro, il contratto prevede un affidamento ventennale.
Inoltre Scarano nel suo intervento ha rilevato la vaghezza di alcuni articoli del contratto che potrebbero essere interpretati in vario modo e dare adito a dei contenziosi tra le parti o con amministrazioni a venire
Il sindaco Saia, la consigliera Cerbaso e il consigliere Di Pietro nella replica hanno fugato ogni dubbio rispetto all'autonomia degli imprenditori avendo utilizzato una tipologia contrattuale che si applica nei progetti culturali dove è prevista la commissione tecnica