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Regionali, la lista "De Vita per Agnone" si spacca sulla candidatura di Scampamorte

L'ingegnere Franco Marcovecchio: "Scelta non concertata. Persa un'occasione importante"

redazione
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AGNONE. “La candidatura di Tonino Scampamorte nella fila del Pdl? E’ una notizia che apprendo tramite la stampa”.Dire che sia sorpreso e allo stesso tempo stupito è poca cosa. L’ingegnere Franco Marcovecchio, esponente di spicco del centrodestra agnonese, da sempre vicino al Pdl e dunque a Michele Iorio, secondo dei votati per numero di preferenze nella lista “De Vita per Agnone” alle comunali, accende la miccia delle polemiche alla vigilia delle regionali. “Premesso che non ho nulla contro Scampamorte, persona che reputo squisita – sottolinea Marcovecchio – non riesco davvero a capire quale sia stata la strada percorsa per una tale scelta”. Marcovecchio punta il dito sul metodo adottato totalmente privo di concertazione. “E’ inconcepibile quanto accaduto. Nell’epoca delle primarie si sceglie il candidato che dovrà rappresentare un intero territorio dilaniato da mille problemi senza dialogare con la base, senza convocare un incontro”. Eppure all’indomani della sconfitta delle comunali che ha consegnato palazzo San Francesco nelle mani del centrosinistra i patti erano ben altri. “Insieme ai componenti della lista di centrodestra capeggiata da De Vita – riprende Marcovecchio - ci eravamo riproposti di agire in maniera collegiale qualsiasi fosse la strategia da perseguire su temi importanti che riguardassero il territorio. E invece a distanza di due anni registro solo personalismi che non porteranno da nessuna parte”. A questo punto l’ingegnere pone alcuni quesiti. “Che fine ha fatto il gruppo che alle comunali decise di scendere in campo? Ed ancora: se il Pdl ad Agnone è rappresentato esclusivamente da due persone (De Vita e Scampamorte, ndr), come sembra di capire, ce lo dicessero esplicitamente”. Marcovecchio è un fiume in piena e alla domanda di chi voterà il 24 e 25 febbraio, replica: “Sinceramente non saprei, dopo quanto accaduto sono profondamente deluso e con me credo una buona fetta di elettori agnonesi. Queste vicende allontanano la gente dalla politica, che ancora una volta, conferma come alcune decisioni vengono imposte e non condivise come in tanti auspicherebbero”. Dunque personalismi, scelte non concertate alla base delle invettive di Marcovecchio che non risparmia neppure la condotta tenuta dal tandem De Vita - Scampamorte in sede di consiglio comunale. “Mi sarei aspettato un’opposizione dura contro un’amministrazione che in due anni di governo ha saputo solo mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Un’opposizione - conclude Marcovecchio - che nel contrastare il centrosinistra avrebbe dovuto coinvolgere gli altri rappresentati della lista di centrodestra e invece anche in questo caso devo constatare  la totale mancanza di dialogo nonché un atteggiamento morbido, spesso accondiscendente nei confronti di una maggioranza incapace di risolvere la miriade di problemi esistenti e che di fatto stanno affossando Agnone”. In definitiva, sembra di capire, il caso-Scampamorte rappresenta solo la punta di un iceberg che acuisce una profonda spaccatura  nel centrodestra locale fino a pochi anni fa roccaforte inviolabile per Iorio e company.

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