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Decoro urbano ad Agnone: Sampietrini storici per il restauro dei marciapiedi in Via della Stazione

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I marciapiedi lungo Via della Stazione ad Agnone stavano versando in condizioni pietose, con erbacce che li ricoprivano e una superficie completamente dissestata. La peculiarità di questo intervento risiede nell'utilizzo di materiale storico per il rifacimento dei marciapiedi.  Nella lavorazione, gli operai del comune, guidati da mastro Antonio Iaciancio, hanno impiegato sampietrini originali, lavorati a mano dagli scalpellini di un'epoca passata. Il risultato è un marciapiede che, quasi completato, si presenta come una piccola opera d'arte.

L'arte della lavorazione della pietra ad Agnone e Pescopennataro risale a epoche antiche, con presunte origini nel periodo osco-sannitico. Un segno tangibile di questa tradizione è rappresentato dalle mura megalitiche di una fortezza sannitica, ormai distrutta, che difendeva la parte più vulnerabile della città.

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Numerose testimonianze di questa antica arte sono visibili ad Agnone, come chiavi di volta, portali, chiese e palazzi. Il portale artistico della Chiesa di Sant'Emidio di Agnone, ad esempio, sembra essere stato commissionato nel 1295 dal feudatario Borrello agli scalpellini di Pescopennataro.

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I sampietrini originali, cubetti tagliati a forma di piramide, sono stati recuperati dall'amministrazione comunale, sepolti in una località di Agnone. Il termine "sanpietrini" fu coniato nel 1725 da Monsignor Ludovico Sergardi, prefetto ed economo della Fabbrica di San Pietro. Dopo aver valutato le pessime condizioni di piazza antistante la Basilica, decise di farla lastricare con questi caratteristici blocchetti.

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