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Etica Politica a Agnone: Tradimenti e voltagabbana

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Le recenti vicende verificatesi ad Agnone, dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, hanno sollevato un acceso dibattito sulla relazione tra etica e politica. Ci troviamo di fronte a un quadro poco edificante, caratterizzato da uno scambio di voti tra forze politiche contrapposte e tradimenti politici palesemente perpetrati ai danni di altri, tutto a vantaggio del raggiungimento di obiettivi di potere personale. Insomma un vero mercato delle vacche.

Gli episodi più eclatanti, accaduti in occasione del rinnovo del consiglio della provincia di ISERNIA, elezioni di secondo livello, dove non votano i cittadini, sono rappresentati dai voti di una parte del “centrosinistra” agnonese, fatti convergere su candidati del centro destra, per ricambiare probabilmente altri favori ricevuti a sinistra,  e  come appreso da una nota stampa del gruppo politico Agnone Identità e futuro, il consigliere Paoletti, eletto nella lista civica in questione, ha tradito il suo mandato elettorale e il suo capogruppo politico, Vincenzo Scarano, spostando il proprio voto su altri candidati fuori dal suo gruppo, consapevole del fatto che così facendo  Scarano rischiava di non essere eletto, in effetti cosi' e' stato 

Tale atto ha portato all'espulsione di Paoletti dal gruppo politico di appartenenza. Simili salti della quaglia e comportamenti che di politico non hanno nulla, vengono da taluni giustificati e accettati senza mettere in discussione la scarsa eticità politica di certe manovre dove tutto si confonde e dove non esistono confini ideologici ma esclusivamente giochi di potere influenzati dai vari livelli politici. Se Paoletti non condivideva più la linea politica del gruppo di provenienza, durante i lunghi quattro anni di consiliatura, bene avrebbe fatto ad uscire dal gruppo in tempi non sospetti.


È probabile che Paoletti vada a rinforzare le fila della maggioranza, già contraddistinta in origine dalla dualità della sua composizione, con forze politiche contrapposte. Inoltre, la maggioranza al governo del comune di Agnone gode da ben quattro anni dell'appoggio esterno di un consigliere eletto con il centro destra; l'eventuale arrivo di Paoletti potrebbe ulteriormente consolidarla. Questo scenario lascia sempre più soli i consiglieri del PD complici silenti di giochi trasformisti, ormai ridotti a una riserva indiana in una compagine arlecchina, orientata verso destra.

Se il rafforzamento di una maggioranza avviene attraverso tradimenti politici e cambi di schieramento, suggeriti dall'alto, quella maggioranza diventa più debole e priva di contenuti nel lungo periodo.

Il caso di Agnone, dunque, non rappresenta soltanto una questione locale, ma solleva interrogativi cruciali sulla natura stessa della politica e sul suo ruolo nel promuovere il benessere e la giustizia sociale. È ora di porre fine a comportamenti discutibili e tornare a un dialogo politico fondato sulla moralità, sull'onestà e sul rispetto per il bene comune.
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