Campobasso - Il centrosinistra molisano chiede al governo di sospendere Michele Iorio (Pdl) dalla carica di presidente della Regione, come previsto dal decreto legislativo anticorruzione 235 del 31 dicembre 2012. Iorio e' stato condannato l'anno scorso in primo grado a 18 mesi di reclusione per abuso d'ufficio. Secondo i giudici avrebbe affidato alla Bain&Co l'incarico di elaborare due studi per favorire la carriera di uno dei figli, all'epoca collaboratore della societa'. L'articolo 8 della legge sulle 'liste pulite' prevede la "sospensione di diritto dalle cariche per coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all'articolo 7", tra cui figura anche l'abuso di potere.
Nelle maglie della legge e' finito, in sede di presentazione delle liste, anche uno dei candidati del listino del centrosinistra, il segretario del Psi Marcello Miniscalco condannato nel 2001 con sentenza passata in giudicato per abuso d'ufficio. Nel caso di Miniscalco la pena definitiva ha decretato la non candidabilita', mentre per Iorio, essendo il procedimento ancora in Appello, si pone al momento solo la sospensione dalla carica.
"In altre parole - osserva Paolo Frattura, candidato alla presidenza per il centrosinistra - il presidente della regione doveva essere sospeso all'entrata in vigore del decreto, il 5 Gennaio scorso, e comunque, nel caso remoto di una sua vittoria, non potrebbe mai insediarsi". Nell'esposto presentato al governo, al prefetto di Campobasso e alla corte dei conti, i partiti di centrosinistra sollevano anche il problema della legittimita' di tutti gli atti approvati dalla giunta o firmati da Iorio dal 5 Gennaio ad oggi.
"Nessuno mette in discussione la validita' delle elezioni - precisa Frattura - ma della permanenza di Iorio ad un posto che non puo' ricoprire per legge. La materia e' estremamente delicata e una risposta deve essere fornita ad horas".
Nel frattempo il leader dell'IdV e candidato di Rivoluzione Civile, Antonio Di Pietro, ha presentato un'interrogazione al presidente del Consiglio, Mario Monti, per denunciare l'incandidabilita' di Michele Iorio alla presidenza della regione Molise.
"Il Tribunale di Campobasso - ricorda Di Pietro nel testo dell'atto ispettivo - ha condannato Iorio ad un anno e sei mesi di reclusione per 'abuso d'Ufficio', con sentenza emessa il 22 febbraio 2012. Tale reato, previsto dall'art. 323 del Codice Penale, e' contemplato nel testo unico del decreto in materia di incandidabilita' e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, in vigore dallo scorso 5 gennaio con d.lgs 235/2012. Il testo unico, infatti, dispone all'art. 7 - comma 1 l'incandidabilita' alle elezioni regionali e il divieto di ricoprire le cariche di presidente della giunta regionale, assessore e consigliere regionale per coloro che hanno riportato condanna definitiva per i delitti, consumati o tentati, previsti dagli articoli 314, 316, 316-bis,316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, primo comma, 320, 321, 322, 322-bis, 323, 325, 326, 331, secondo comma, 334, 346-bis del codice penale. Il successivo art. 8 del Testo unico prevede al comma 1 lett. a) la sospensione di diritto dalle cariche indicate all'articolo 7, comma 1. E' inoltre stabilito dal successivo comma 4 che "i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione ai sensi del comma 1 sono comunicati al prefetto del capoluogo della Regione che ne da' immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri il quale, sentiti il Ministro per gli affari regionali e il Ministro dell'interno, adotta il provvedimento che accerta la sospensione".
Il leader IdV chiede, pertanto, "al presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri competenti se non ritengano urgente e doveroso, ciascuno per propria competenza, intervenire ai fini di impedire la candidatura di Michele Iorio in quanto condannato per abuso d'ufficio, reato previsto dall'art.323 del C.P. e contemplato dal testo unico del decreto in materia di incandidabilta'". (FONTE AGI)