Continuano i progressi della cura dei tumori di fegato e pancreas in Molise.
All'ospedale Cardarelli di Campobasso l'equipe di Chirurgia Epato-biliare e pancreatica, coordinata dal professore Aldo Rocca, ha portato a termine con successo la cura di un tumore del fegato per via mini-invasiva, distruggendo la malattia con le microonde attraverso la cute sotto guida ecografica.
Il paziente, molisano, sta bene ed è tornato alla sua vita normale il giorno successivo alla procedura.
"Questo risultato - si legge in una nota dell'Università del Molise - è stato reso possibile grazie alla collaborazione che l'ateneo sta attuando con i centri di riferimento italiani per la cura dei tumori, tra cui l'Istituto pancreas di Verona e l'Università di Milano, che ha permesso al professore Carrafiello, ordinario di Radiologia e primario della Radiologia interventistica del Policlinico, di essere in Molise per 'tutorare' i colleghi nello svolgere la procedura. Negli ultimi mesi, lavorando in collaborazione con l'Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) - prosegue la nota - siamo riusciti a curare con successo numerosi pazienti affetti da tali neoplasie e per questo vanno ringraziati tutti i colleghi coinvolti nel processo diagnostico e terapeutico e gli operatori socio-sanitari e del comparto infermieristico senza i quali tali risultati sarebbero impensabili".
"Questo risultato - si legge in una nota dell'Università del Molise - è stato reso possibile grazie alla collaborazione che l'ateneo sta attuando con i centri di riferimento italiani per la cura dei tumori, tra cui l'Istituto pancreas di Verona e l'Università di Milano, che ha permesso al professore Carrafiello, ordinario di Radiologia e primario della Radiologia interventistica del Policlinico, di essere in Molise per 'tutorare' i colleghi nello svolgere la procedura. Negli ultimi mesi, lavorando in collaborazione con l'Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) - prosegue la nota - siamo riusciti a curare con successo numerosi pazienti affetti da tali neoplasie e per questo vanno ringraziati tutti i colleghi coinvolti nel processo diagnostico e terapeutico e gli operatori socio-sanitari e del comparto infermieristico senza i quali tali risultati sarebbero impensabili".