AGNONE. Non ci sta a passare per uno che fa distinzioni. In oltre trent’anni di attività nella sua palestra sono passate intere generazioni di ragazzi e ragazze di ogni ceto ed estrazione sociale. Gino Amicarelli, titolare della palestra Azzurra A.K.S., maestro di karate, cintura nera V dan, cerca di chiarire l’ultimo episodio che lo ha chiamato in ballo e che tanto sta facendo discutere l’opinione pubblica. Ovvero l’aver respinto nella sua struttura un ragazzo con alle spalle precedenti penali per spaccio e detenzione di droga.

“I giornali di questa mattina mi hanno dipinto come una sorta di orco malvagio senza neppure ascoltare la mia versione – esordisce nella chiacchierata confidenziale con altomolise.net – ma chi mi conosce sa quali valori insegno ai miei allievi dal 1980. Valori che travalicano l’aspetto squisitamente sportivo  e ai quali tengo tantissimo – prosegue - perché prima di essere atleti bisogna dimostrare di essere uomini rispettosi delle leggi e della società civile”. 

In merito all’episodio circostanziale Amicarelli ammette: “A questo ragazzo (in passato ha frequentato la palestra, ndr) appena uscito da un centro di recupero ho solo detto che al momento forse non era il caso di tornare. Di far passare un po’ di tempo e dimostrare di essersi riabilitato. Il tutto anche su pressioni ricevute da genitori che accompagnano i loro ragazzi, spesso adolescenti, a svolgere attività nella struttura. Madri e padri preoccupati e che in maniera celata mi hanno fatto intendere: o lui o i nostri piccoli”.

Infine, Amicarelli, che sottolinea più volte di “essere un padre di famiglia” si dice prontissimo a fare un passo indietro. “Se dimostrerà – riferendosi al ragazzo - di sapersi comportare all’esterno di queste mura, di impegnarsi nella ricerca di un lavoro, di essere rispettoso delle leggi, non avrò alcun problema a farlo tornare anche in maniera gratuita”.