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Italia inserita nella Watchlist del CIVICUS Monitor: la libertà di protesta sotto minaccia

Il nuovo Ddl Sicurezza rischia di compromettere i diritti civili e democratici, suscitando preoccupazioni internazionali per le misure contro le manifestazioni non violente e la resistenza passiva.

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ROMA. L’Italia è finita nella Watchlist del CIVICUS Monitor, il rapporto internazionale che segnala i paesi dove le libertà civili e democratiche sono in pericolo. La lista, aggiornato al 10 marzo 2025, evidenzia un drastico deterioramento dello spazio civico in Italia, con particolare riferimento al nuovo Ddl Sicurezza, soprannominato ‘anti-Gandhi bill’ e attualmente in discussione al Senato. La proposta ha suscitato forti critiche da parte di organizzazioni internazionali come Human Rights Watch, i Relatori Speciali delle Nazioni Unite e il Consiglio d’Europa, che hanno definito il Ddl “il più grave attacco al diritto di protesta degli ultimi decenni”.

Se approvata, la legge introdurrebbe nuove fattispecie di reato e pene severe contro chi partecipa a manifestazioni non violente. Tra le misure più preoccupanti, il rischio di pene fino a due anni di carcere per chi blocca il traffico e fino a sette anni per chi compie atti di disobbedienza civile ritenuti “una minaccia alla sicurezza pubblica”. Inoltre, chi si oppone alla costruzione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche, come gli attivisti ambientali, potrebbe essere perseguito con sanzioni ancora più pesanti.

A preoccupare particolarmente il monitoraggio sono le misure che riguardano le carceri e i centri di detenzione per migranti: il testo di legge prevede che qualsiasi forma di resistenza passiva, come scioperi della fame o rifiuto di lavorare, possa essere punita con pene detentive. Inoltre, la legge amplierebbe i poteri di sorveglianza dello Stato, rafforzando il controllo sui cittadini.

Dopo l’aggiornamento di marzo, nella Watchlist sono entrati anche Usa, Pakistan, Congo e Serbia – con diversi livelli di gravità. Il rapporto identifica infatti lo stato dei diritti civili nei Paesi in esame attraverso un sistema a colori, da verde a rosso, in cinque gradi: ‘Open’, ‘Narrowed’, Obstructed’, ‘Repressed’, e ‘Closed’. Per dare un’idea della situazione europea, l’Italia è in ‘Narrowed’ con Francia, Spagna e Germania; Irlanda, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Portogallo sono ‘Open’, mentre la Gran Bretagna al momento è indicata come ‘Obstructed’ assieme a Serbia, Bosnia, Ungheria, Grecia e Ucraina. Nella mappa (qui il link) la situazione nel resto del mondo.

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