Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Agnone, folla per de Magistris e il suo j'accuse ai poteri occulti: “Dobbiamo essere partigiani”

Condividi su:

 

Sabato 10 maggio, il Teatro Italo-Argentino di Agnone ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Luigi de Magistris, “Poteri occulti”, edito da Fazi. L’evento, promosso dal Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” – rappresentato dalla presidente Ida Cimmino – si è svolto con il patrocinio del Comune di Agnone e in collaborazione con l’associazione “Amici del Teatro Italo-Argentino”.

Dopo i saluti istituzionali della Assessora del comune di Agnone, Amalia Gennarelli,, l’incontro è entrato nel vivo con un vivace dibattito, moderato dalla stessa Ida Cimmino. La presidente del Centro Studi ha introdotto i quattro giornalisti intervenuti – Francesco Bottone, Maria Carosella, Maurizio D’Ottavio e Vittorio Labanca – e ha gestito i passaggi di parola, assicurando un dialogo fluido e partecipato.

Il libro di de Magistris si presenta come un testo breve, accessibile, scritto con linguaggio chiaro e diretto. Al centro dell’opera, la denuncia delle interferenze nei processi democratici da parte di logge occulte, gruppi di potere e apparati istituzionali deviati.

Durante la serata, l’ex magistrato ed ex sindaco di Napoli ha più volte richiamato l’attenzione sull’importanza della Carta costituzionale: “La Costituzione è la più bella del mondo, ma anche la meno attuata”, ha dichiarato. E ha aggiunto: “Dobbiamo uscire dall’idea che sia solo un libro. La Costituzione è il battito cardiaco della democrazia: deve vivere.” Un invito chiaro all’impegno civico e alla partecipazione attiva: “Più sei ubbidiente, più ti attacca. È un inno contro l’indifferenza. Dobbiamo schierarci, essere partigiani.”

Molto numeroso e attento il pubblico in sala, proveniente anche dai paesi limitrofi, che ha partecipato con domande, testimonianze e riflessioni, trasformando l’incontro in uno spazio autentico di confronto e partecipazione.

Numerose anche le presenze istituzionali e del mondo dell’informazione. Sono intervenuti l’assessore al Bilancio del Comune di Agnone, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco, il sindaco di Capracotta Candido Paglione e il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Enzo Cimino, che ha ricordato il caso del giornalista molisano Mino Pecorelli, ucciso a Roma il 20 marzo 1979 in un agguato mai del tutto chiarito.

Il caso Pecorelli è uno dei più controversi della storia repubblicana: coinvolgimenti di mafiosi, servizi deviati e figure istituzionali come Giulio Andreotti sono stati al centro di processi conclusi con assoluzioni definitive. Tuttavia, la verità giudiziaria resta incompleta. Negli ultimi anni, nuove indagini sono state avviate dalla Procura di Roma su impulso della famiglia del giornalista e alla luce di nuovi elementi. L’Ordine dei Giornalisti del Molise, nel ribadire l’impegno per la verità e la libertà di stampa, si è costituito parte civile nel procedimento penale, a tutela della memoria e della dignità professionale di Pecorelli.

Il messaggio emerso con maggiore forza è stato uno solo: uniti si può fare davvero la differenza, anche contro i poteri più occulti.

Condividi su:

Seguici su Facebook