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Roccavivara intitola il Belvedere a Falcone e Borsellino: una giornata di memoria e impegno civile

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In una data fortemente simbolica, il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci e Giornata nazionale della legalità, Roccavivara ha reso omaggio a due simboli della giustizia italiana intitolando il Belvedere ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Una cerimonia intensa, che ha unito istituzioni, scuola e cittadini nel segno del ricordo e dell’impegno contro ogni forma di illegalità.

La giornata si è aperta nella Sala Consiliare del Comune, gremita per l’occasione. Presenti le autorità civili e militari, tra cui Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, le associazioni nazionali di Polizia di Stato (sez. di Campobasso) e Vigili del Fuoco volontari, la Protezione Civile intercomunale, i sindaci del territorio e le due pluriclassi della scuola primaria.

A portare i saluti e l’emozione della comunità, il sindaco di Roccavivara, che ha ricordato con commozione la figura dei due magistrati:
“Falcone e Borsellino sono stati uomini guidati da valori alti e nobili. Il loro esempio deve essere vivo in ogni cittadino, soprattutto nei più giovani. È nostro compito trasmettere questi valori attraverso la scuola, la famiglia, le istituzioni.”


Il primo cittadino ha voluto anche ricordare gli agenti di scorta caduti insieme a loro, così come altre vittime illustri della lotta alla mafia, da Rocco Chinnici a Giancarlo Siani, sottolineando l’importanza di intitolare luoghi pubblici a questi eroi civili, per non disperdere la memoria e rafforzare l’educazione alla legalità.

Il senatore Costanzo Della Porta, tra i relatori, ha richiamato le famiglie all’importanza dell’educazione civica:
“Leggete ogni sera un articolo della Costituzione ai vostri figli. È da lì che nasce la cultura della legalità.”
Ha poi ricordato che “la mafia è come una lucertola: le tagli la coda, ma ricresce. La battaglia è lunga e la forza dello Stato sono i suoi cittadini.”

Profondo e simbolico l’intervento del Presidente del Consiglio Regionale, Quintino Pallante, che ha paragonato i cittadini onesti alla ginestra,“una pianta resiliente come noi, come i cittadini che devono resistere alle infiltrazioni mafiose. Durante l’inverno sembra morire, poi all’improvviso sboccia e dà il profumo.”
Ha invitato a non sottovalutare ciò che appare fragile, come la ginestra, che da cespuglio sparuto diventa simbolo di forza collettiva e di amore per il territorio.

A sottolineare il legame tra la legalità e l’identità locale, il Questore di Campobasso, Cristiano Tatarelli, ha menzionato l’eroismo di Carlo Tufilli, cittadino di Roccavivara, che perse la vita opponendosi a una rapina:
“Anche lui, come Falcone e Borsellino, ha fatto solo ciò che era giusto. Diventiamo tutti un po’ eroi, facendo semplicemente il nostro dovere.”

Mons. Camillo Cibotti, Vescovo di Trivento e Isernia-Venafro, alla sua prima uscita ufficiale, ha invitato i giovani a scegliere da che parte stare:
“Anche nei piccoli gesti quotidiani, come scegliere di non copiare a scuola o non acquistare illegalmente, si sceglie tra legalità e ingiustizia.”

Commovente anche l’intervento di Franca Ricci, in rappresentanza del Presidente del Provincia di Campobasso e del Comune di Tavenna, che ha definito Falcone e Borsellino “una coppia che si completava, capaci di vedere lontano e scavare in profondità. Intitolare un luogo a loro è piantare un seme per il futuro.”


A rendere ancora più viva la giornata, la partecipazione attiva degli alunni delle due pluriclassi della scuola primaria di Roccavivara, che hanno presentato i loro progetti sul tema della legalità, dimostrando che il seme piantato trentatré anni fa sta continuando a germogliare.

 


La cerimonia si è conclusa con la scopertura della targa commemorativa e della panchina al Belvedere, sovrastante la sala consiliare, seguite dalla benedizione del vescovo. Un luogo simbolico che da oggi porterà per sempre i nomi di due uomini che hanno cambiato la storia del Paese.

Roccavivara oggi ha lanciato un messaggio chiaro: la memoria è il primo passo verso un futuro più giusto. Intitolare un luogo è molto più di un gesto simbolico: è un impegno collettivo, una promessa da mantenere ogni giorno.

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