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Ospedale di Agnone a Rischio: Medici in partenza, vertici assenti e minoranza abbandona l’Aula Consiliare

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Agnone – L’ospedale San Francesco Caracciolo rischia seriamente di perdere uno dei suoi ultimi presìdi: l’8 agosto i due medici in servizio presso il reparto di Medicina lasceranno la struttura per trasferirsi altrove. Una notizia che pesa come un macigno sulla comunità dell’Alto Molise, per anni servita da un ospedale che, pur con risorse ridotte all’osso, ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per il territorio.

Nonostante la gravità della situazione, durante il consiglio comunale svoltosi ieri, non è stata data comunicazione ufficiale della possibile chiusura del reparto, né sono state fornite rassicurazioni concrete sul futuro del nosocomio. Un incontro con i vertici ASREM avrebbe dovuto tenersi a margine della seduta, ma l’assenza degli stessi ha suscitato sconcerto. Secondo indiscrezioni, i rappresentanti regionali avrebbero preferito un incontro informale a pranzo in un noto ristorante agnonese, insieme al sindaco Daniele Saia e ad altri esponenti della maggioranza.

Tale circostanza ha scatenato le proteste dei consiglieri di minoranza Scarano e Greco (gruppo "Agnone Identità e Futuro"), che, denunciando l’ufficiosità del confronto e la mancanza di trasparenza, hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.

La discussione è poi proseguita alla presenza della sola maggioranza e del primo cittadino, il quale ha ammesso la criticità della situazione, rassicurando però che si sta lavorando a delle soluzioni, probabilmente sulla base dei colloqui riservati avuti con i vertici dell’azienda sanitaria.

A rendere più viva la serata è stato il confronto con la cittadinanza. Tra gli interventi più significativi, quello di un giovane medico e di Italo Marinelli, uno dei dodici medici in pensione che hanno accettato di rientrare temporaneamente in servizio grazie a un contratto con ASREM. A prendere la parola anche il consigliere regionale Andrea Greco (M5S), che ha invitato con forza a evitare “colloqui informali” con i rappresentanti regionali, chiedendo invece una linea politica chiara, netta e determinata.

Alla fine della serata, però, il sentimento prevalente tra i presenti è stato quello di impotenza. La mancanza di decisioni concrete, l’assenza di strategie strutturali e l’imminente partenza dei medici segnano l’ennesimo passo verso un destino che appare già scritto. L’ospedale di Agnone, simbolo di resistenza e di servizio pubblico per l’Alto Molise, sembra sempre più vicino a una chiusura definitiva

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