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Papa Leone XIV ringrazia e benedice: un gesto di vicinanza che arriva fino a Trivento

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Ci sono gesti semplici, discreti, che pure lasciano nel cuore un’eco profonda. Questa mattina ho avuto la gioia di ricevere una lettera ufficiale dal Santo Padre Leone XIV, risposta al messaggio personale che gli avevo inviato all’indomani della sua elezione al soglio pontificio.

In quella lettera, scritta con emozione e gratitudine, avevo voluto esprimere al nuovo Papa le mie felicitazioni e la mia preghiera per l’inizio del suo ministero, accompagnandole con un piccolo omaggio: alcune immagini sacre particolarmente care alla nostra diocesi di Trivento. La Madonna di Canneto, i Santi Martiri Nazario, Celso e Vittore, Sant’Emidio – compatrono della diocesi – e Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù. Figure di fede popolare e di storia viva, che da secoli sostengono la spiritualità della nostra gente.
Nella mia lettera avevo inoltre ricordato san Casto, primo vescovo di Trivento, affidando alla sua intercessione il nuovo pontificato: un richiamo alle radici apostoliche della nostra Chiesa locale, che custodisce una tradizione di fede antica e feconda.

Nella risposta, firmata da Monsignor Campisi, assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, Papa Leone XIV ha voluto esprimere la sua gratitudine per questo segno di affetto e di devozione, assicurando un ricordo nella preghiera e impartendo la Benedizione Apostolica, estesa anche alle persone a me care.
Ricevere questo segno di attenzione mi ha profondamente toccato. Non solo per l’onore personale di questo gesto, ma perché ho sentito – ancora una volta – che anche le piccole realtà come Trivento sono presenti nel cuore del Papa. Quei volti di santi, quelle immagini della nostra tradizione non appartengono solo al passato: sono segni vivi di una Chiesa che cammina oggi, anche grazie alla paternità del nuovo Pontefice.

Questo gesto si intreccia con un altro momento indimenticabile: la risposta ricevuta dal Vaticano il 22 aprile scorso, a poche ore dalla morte di Papa Francesco, in risposta a una mia lettera di auguri inviata dopo le sue dimissioni dal Policlinico Gemelli. Due lettere, due Papi, un unico filo di comunione spirituale e di vicinanza che attraversa questo tempo di passaggio nella vita della Chiesa.
Custodirò con cura anche questa lettera, accanto a quella di Papa Francesco: segni preziosi di un’eredità spirituale che sento come dono e responsabilità, per continuare a camminare nella fede, con fiducia e speranza.

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