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Referendum Isernia-Abruzzo, parere non favorevole in ordine alla regolarità tecnica della segretaria generale dell’ente

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Referendum per far tornare con l’Abruzzo la Provincia di Isernia. Novità in arrivo da via Berta, dove la segretaria generale dell’ente continua a dire “No” all’accoglimento della richiesta di referendum firmata da più di cinquemila residenti in provincia di Isernia. Attualmente la situazione sembra inestricabile per quello che appare come un ostracismo istituzionale della Provincia di Isernia a dare il via libera ad un’iniziativa referendaria prevista dalla Costituzione e già attuata in altre realtà nazionali.

I responsabili del comitato, ad aprile, hanno fatto ricorso anche al presidente della Repubblica per farsi riconoscere un diritto previsto dalla Costituzione. Successivamente, a maggio, il Ministero degli Interni chiedeva alla Provincia di spiegare il perché del suo “No” al referendum, per poi trasmettere tutto al Consiglio di Stato, che dovrà decidere sul ricorso a Mattarella del comitato.

A questo punto, arriva la novità, ovvero una nuova lettera a Saia da parte della segretaria generale dell’ente, Nadia Iannotta, che spiega i motivi dello stop all’iter tecnico burocratico del procedimento.

La risposta della segreteria è stata poi trasmessa dallo stesso Saia anche al comitato, che ne ha diffuso il contenuto.

Scrive la Iannotta: “Al Presidente Dr. Daniele Saia. Oggetto: Proposta di deliberazione ad oggetto: "distacco della Provincia di Isernia dalla Regione Molise e l'aggregazione alla Regione Abruzzo - richiesta di indizione della procedura referendaria di cui all'art.132, comma 2, della Costituzione per il distacco della Provincia di Isernia dalla Regione Molise e l'aggregazione alla Regione Abruzzo a seguito di richiesta dei Cittadini iscritti nelle liste elettorali dei Comuni facenti parte del territorio della Provincia di Isernia ex art.25, comma 1, lett. e) dello Statuto-Provvedimenti". (Parere di regolarità tecnica espresso ai sensi dell'art. 49 del D.Igs. n.267/00).

Letta la proposta de qua, si evince che la stessa non reca la sottoscrizione dei 5236 elettori (minimo 5000) quali proponenti, presentata da soggetto diversi da quelli tassativamente elencati dall'art.25 comma 1 del vigente Statuto provinciale. Orbene, visti i "proponenti" "non sottoscrittori", letta la proposta de qua in combinato disposto con l'articolo 25, comma 1, lett. e) del vigente statuto provinciale si esprime parere non favorevole in ordine alla regolarità tecnica.

In conclusione, ancora porte in faccia a chi chiede solo di esercitare un suo diritto. A parte, la correttezza tecnico burocratica della richiesta, la verità è una sola: la Provincia di Isernia continua a fare muro contro chi chiede solo di attuare la costituzione. E non è un bel segnale.

 


 

 

 

 

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