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“Cittadinanzattiva e Cantiere Civico ricorrono al TAR contro il DCA 100/2025: in difesa del Cardarelli e della rete ictus pubblica”,

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Cittadinanzattiva Molise e Cantiere civico promuovono il ricorso al Tar Molise contro il DCA 100/2025 e conferiscono mandato agli avv.ti Mescia, Zezza, Romano, Ruta e Colucci per la tutela del Cardarelli. 

 Cittadinanzattiva Molise ed il Cantiere Civico sbloccano la paralisi della politica e promuovono ricorso al Tar contro il decreto commissariale 100/2025 sulla rete ictus. Prendendo atto della situazione di paralisi di rappresentanze politiche e di organi istituzionali ed in considerazione dell'imminente scadenza del termine per l'impugnazione del decreto commissariale n.100/2025, l'Associazione Cittadinanzattiva Molise, unitamente al Cantiere Civico, e ad alcuni cittadini del comune capoluogo e utenti del Servizio sanitario regionale - la dott.ssa Emma De Capoa e l’avv. Andrea Sellitto - hanno ritenuto di costituire un gruppo di lavoro, conferendo mandato agli avv.ti Quirino Mescia, Margherita Zezza, Piero Colucci, Pino Ruta e Massimo Romano, per promuovere ricorso al Tar Molise e chiedere l'annullamento del decreto commissariale n. 100/2025 sulla rete ictus che ha smantellato ulteriormente la cura delle malattie tempodipendenti dall’Ospedale Cardarelli per conferire la stessa a strutture private accreditate distanti dal capoluogo. Assicurano i legali che il ricorso verrà notificato entro un paio di giorni anche al fine di dare concreta attuazione alla pronuncia con la quale il TAR Molise, accogliendo il ricorso già patrocinato in passato dagli avvocati Massimo Romano e Pino Ruta, aveva già annullato l’organizzazione della rete ospedaliera prevista dal precedente piano operativo nell’ambito delle patologie tempo-dipendenti, comprensive delle emergenze da ictus emorragico ed ischemico e della gestione dei politraumi, affidandole a strutture private prive di pronto soccorso e non attrezzate per la cura dei politraumi, esponendo i pazienti a rischi spesso fatali in considerazione della necessità di rivolgersi, con urgenza, a strutture fuori regione a seguito di una via crucis presso i locali prontosoccorso (questi ultimi spesso sforniti di adeguate stazioni di elisoccorso). Da qui le ragioni dell'annullamento del precedente decreto e le criticità che anche nel nuovo atto di programmazione commissariale oggetto dell'impugnazione, non appaiono sanate, con conseguente ricorso contro l'ennesimo tentativo di indebolimento del presidio pubblico del Cardarelli in danno di cittadini ed utenti fai titolo

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