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Ospedale, GAL, Ambito Sociale: Saia denuncia lo smantellamento dell’Alto Molise

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Agnone – L’amministrazione comunale di Agnone si schiera con decisione contro l’ipotesi di riconversione dell’ospedale “Caracciolo” in presidio di comunità. Una prospettiva che, secondo il sindaco Daniele Saia e la giunta, rappresenterebbe un colpo durissimo al diritto alla salute per i cittadini delle Aree Interne.

“Se la notizia fosse confermata sono pronto a uno sciopero della fame – ha dichiarato Saia – per difendere i servizi essenziali e la dignità di chi vive in territori difficili e lontani dai grandi centri”. Il primo cittadino sottolinea come il Caracciolo necessiti di personale e strumentazioni per garantire un vero presidio ospedaliero, e non un semplice servizio di base con pochi posti letto.

La vicenda sanitaria si intreccia con altre decisioni che, secondo l’amministrazione, stanno penalizzando pesantemente l’Alto Molise. In primo luogo il GAL Alto Molise, che verrebbe accorpato a quello di Isernia, con conseguente perdita di autonomia e capacità di progettazione locale. In secondo luogo la riorganizzazione degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS): dai sette attuali si passerebbe a tre, con la soppressione di quello di Agnone.

“Questo taglio si aggiungerebbe alla chiusura del GAL e alla perdita dell’Ambito Sociale locale: ma quanto ancora possiamo sopportare? – ha detto Saia – Il disegno sembra quello di smantellare progressivamente tutti i servizi nelle Aree Interne, contraddicendo la stessa Strategia Nazionale che dovrebbe invece rafforzarli”.

Un allarme condiviso anche dal vicesindaco Giovanni Di Nucci, che giudica “risibili” le motivazioni economiche a sostegno della riconversione, e dall’assessora alle Politiche Sociali Enrica Sciullo, che pone l’accento sulla rete dell’emergenza-urgenza: “Il momento dell’emergenza è l’unico in cui il paziente non può autodeterminarsi. Servono servizi che garantiscano sicurezza, ne va del futuro dei territori e delle persone che li vivono”.

Da Agnone parte dunque un appello forte al presidente della Regione Molise Francesco Roberti e ai commissari alla sanità: “In ballo – conclude Saia – non c’è solo il destino di un ospedale, ma il futuro di un intero territorio, l’Alto Molise, insieme alle comunità confinanti come l’Alto Vastese. Noi resisteremo”.

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