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Chiamata alle Armi per salvare il Caracciolo: L’Alto Molise si mobilita per difendere il Diritto alla Salute.

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AGNONE – Si è tenuta oggi, presso il Teatro Italo Argentino, una riunione pubblica per discutere del futuro dell’Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone, da anni classificato come ospedale di area disagiata secondo il DM 70, ma oggi a rischio declassamento a ospedale di comunità. Un passaggio che, se confermato, rappresenterebbe un duro colpo per l’intero territorio altomolisano e altovastese, che vedrebbe ridotti drasticamente i livelli essenziali di assistenza (LEA).

L’incontro, organizzato dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco e bene ha fatto, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali e della società civile:            

                             

Massimo Romano, consigliere regionale di “Costruire Democrazia”, Angelo Primiani (M5S), l’assessore regionale e vicepresidente del Consiglio Andrea Di Lucente, il vice sindaco di Agnone Di Nucci, le assessore comunali Gennarelli e Sciulli, l’ex sindaco Lorenzo Marcovecchio, e il medico agnonese Gianluca Paglione, cittadino attivo nella difesa del Caracciolo e della sanità territoriale.

Al centro del dibattito il POS 2025-2027, il nuovo Piano Operativo Sanitario che sarà discusso il prossimo 23 settembre ai tavoli tecnici del Ministero della Salute e del MEF. La bozza prevede tagli e accorpamenti che sembrano favorire la sanità privata a discapito della rete ospedaliera pubblica, in particolare nelle aree interne come l’Alto Molise.

                                                                             

Tutti gli interventi hanno sottolineato la gravità della situazione, che potrebbe sfociare non solo in una riduzione delle prestazioni e dell’offerta sanitaria, ma anche nell’esubero di personale sanitario. Il vice sindaco Di Nucci ha ben chiarito la differenza tra un ospedale di area disagiata e uno di comunità, sottolineando come il primo garantisca ancora servizi di emergenza e reparti fondamentali, mentre il secondo sarebbe ridotto a semplice struttura di

 assistenza territoriale, non in grado di rispondere alle emergenze mediche.

Andrea Di Lucente, esponente della maggioranza regionale, ha dichiarato di condividere “molti punti della questione” e si è detto pronto al dialogo per trovare soluzioni che garantiscano l’effettivo esercizio del diritto alla salute, sancito dalla Costituzione.

Il messaggio unanime emerso dalla sala è uno solo: unità. Unità tra sindaci, tra amministrazioni comunali, tra forze politiche, tra cittadini. L’invito è a superare le divisioni partitiche per costruire un fronte compatto che difenda un diritto fondamentale e un presidio sanitario essenziale per un’intera comunità.

In quest’ottica, Gianluca Paglione ha annunciato per gli inizi della prossima settimana una nuova riunione operativa con il Presidente della Regione Molise Francesco Roberti, l’europarlamentare Aldo Patriciello, il sindaco Saia e l’ex sindaco di Agnone Marcovecchio, il consigliere regionale Vincenzo Scarano, il dottor Paoletti e lo stesso Andrea Greco.

L’obiettivo è uno solo: salvare il Caracciolo e, con esso, il diritto alla salute in Alto Molise. La mobilitazione è appena cominciata.

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