In un momento cruciale per il futuro della sanità molisana, i Sindaci di Pescopennataro, Pompilio Sciulli, e di Casalciprano, Eliseo Castelli, intervengono con un appello improntato al senso di responsabilità e alla concretezza, invitando istituzioni e cittadini a superare le logiche di scontro politico e a concentrarsi unicamente sul diritto alla salute dei molisani.
“È tempo di affrontare con serietà e senza ideologie la riorganizzazione della rete ospedaliera – dichiarano i due sindaci – perché la salute non può essere terreno di contrapposizione, ma un impegno condiviso per garantire cure tempestive, efficaci e dignitose a tutti i cittadini.”
I primi cittadini denunciano con chiarezza le criticità strutturali che affliggono il sistema sanitario regionale: carenza di personale specializzato, insufficiente dotazione tecnologica, lunghe liste d’attesa e un numero crescente di trasferimenti fuori regione, anche per patologie tempo-dipendenti. Un quadro che, secondo Sciulli e Castelli, impone risposte urgenti e non ideologiche.
Allo stesso tempo, sottolineano la necessità di valorizzare tutte le risorse disponibili sul territorio, comprese le strutture private accreditate che rappresentano vere e proprie eccellenze nazionali. In particolare, viene citato il Centro Neuromed di Pozzilli, polo di ricerca e clinica riconosciuto a livello internazionale per la neurologia, la neurochirurgia e la medicina avanzata.
“Ignorare il contributo di strutture come Neuromed o altre realtà accreditate – affermano – significherebbe rinunciare a risorse preziose e a competenze che portano prestigio al Molise e assicurano ai nostri cittadini cure d’eccellenza. Il dibattito non può essere ridotto a pubblico contro privato, ma deve concentrarsi su ciò che realmente funziona per la tutela della salute.”
I sindaci ricordano anche come la stampa regionale abbia acceso il confronto su temi cruciali della riorganizzazione, tra cui la rete ictus, il futuro di alcuni reparti e la gestione dei fondi destinati alla riduzione del deficit sanitario. Da qui, la richiesta di un confronto “trasparente e partecipato”, che coinvolga amministratori locali, operatori sanitari e cittadini.
Un passaggio particolare è dedicato all’Ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone, riconosciuto come Ospedale di Area Disagiata, la cui sopravvivenza e valorizzazione vengono considerate strategiche per le aree interne.
“Agnone merita attenzione e investimenti – aggiungono Sciulli e Castelli – anche attraverso possibili collaborazioni con il settore privato, purché si mantenga lo status e si garantisca un servizio sanitario adeguato alla popolazione.”
Infine, i due amministratori pongono l’accento su una questione ancora irrisolta: la mancata riattivazione del servizio di endocrinologia pediatrica.
“Nonostante i numerosi solleciti istituzionali, tra cui l’appello firmato da 110 sindaci e indirizzato al Direttore Generale Florenzano, il servizio resta sospeso, costringendo le famiglie molisane a rivolgersi a strutture fuori regione, con gravi disagi economici e logistici e psicologici. Un sistema sanitario che non garantisce assistenza specialistica ai bambini è un sistema incompleto. Riattivare tale servizio significherebbe restituire dignità e attenzione a una fascia fragile della popolazione e rappresenterebbe un segnale concreto di impegno verso una sanità più equa e vicina ai bisogni reali.”
L’appello dei due sindaci si conclude con un invito al dialogo e alla responsabilità istituzionale:
“Solo con una visione unitaria e priva di pregiudizi – concludono – potremo costruire una sanità molisana che funzioni davvero, che valorizzi le nostre eccellenze e che metta finalmente al centro i cittadini.”