L’Università delle Generazioni di Agnone piange l’immatura morte (avvenuta alla età di 58 anni) del poeta kosovaro Ysmen Pireci (1967-2025) il quale negli anni novanta aveva trascorso con la famiglia in alto Molise un lungo periodo di permanenza lavorando come pastore in un grande allevamento di Capracotta, per poi trasferirsi in provincia di Bergamo per una nuova attività, abitando nel paese di Medolago. Lascia la moglie Murvete Muja e i tre figli Biondina (nata in Kosovo), Albana (nata in Agnone) e Ilir (nato in Lombardia). Da alcuni anni era diventato nonno. Nel tempo libero faceva l’arbitro di calcio omologato nella Federazione.
Nel 1996 il grande poeta molisano Sabino d’Acunto di Isernia aveva regalato ad Ysmen la macchina da scrivere Olympia con cui aveva scritto quasi tutte le sue celebri creazioni letterarie, rappresentando questo dono non soltanto un significativo passaggio generazionale ma anche internazionale in spirito di amicizia per una effettiva unione tra tutti i popoli europei. In alto Molise, per la sua sensibilità, mitezza e signorilità, Ysmen era assai stimato e rispettato. E, a distanza di decenni dal suo trasferimento in Lombardia, intratteneva ancora intensi rapporti d’amicizia con numerose persone.
Qui in Molise la sua prima raccolta di poesie IL VILLAGGIO SENZA NOME era stata pubblicata in anteprima nell’anno 2000 dalla rivista italo-albanese Kamastra di Montecilfone (fondata e diretta dalla professoressa Fernanda Pugliese), poi nel 2005 e nel 2020 dall’Università delle Generazioni di Agnone in due distinte edizioni, a cura di Domenico Lanciano e con la prefazione di Sabino d’Acunto. Ysmen aveva vinto vari premi, anche a livello nazionale e stava preparando un libro con altre poesie in lingua albanese-kosovara con testo italiano a fronte. Adesso riposa nel suo villaggio natìo di Struzhie, nella provincia di Prizren a 100 km dalla capitale Pristina.
