James Dewey Watson, il biologo americano che insieme a Francis Crick scoprì la struttura a doppia elica del DNA, è morto il 6 novembre all’età di 97 anni. Si trovava in un hospice nello Stato di New York, dove era stato trasferito a seguito di un ricovero ospedaliero per un’infezione. La notizia è stata confermata dal Cold Spring Harbor Laboratory, istituto con cui Watson aveva lavorato e diretto per decenni.
Nato a Chicago nel 1928, mostrò presto straordinarie doti intellettuali, entrando all’università a quindici anni. Dopo il dottorato all’Indiana University con Salvador Luria, si trasferì a Cambridge, dove incontrò Francis Crick. Nel 1953 i due presentarono il celebre modello a doppia elica del DNA, ispirandosi ai dati cristallografici raccolti da Rosalind Franklin e da Maurice Wilkins. Tale scoperta rivoluzionò la biologia moderna e valse a Watson il premio Nobel per la Medicina nel 1962, condiviso con Crick e Wilkins. In seguito, Watson continuò a influenzare la ricerca genetica come direttore del Cold Spring Harbor Laboratory e tra i promotori del Progetto Genoma Umano, opponendosi alla brevettabilità dei geni naturali.
Watson, considerato un grande genio della biologia, è stato anche al centro di polemiche per alcune dichiarazioni pubbliche su razza e intelligenza, che hanno influenzato la sua reputazione nella comunità scientifica. Nonostante ciò, il suo contributo alla comprensione della molecola che porta l’informazione della vita resta fondamentale per la scienza contemporanea.

