Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Stellantis Termoli, sindacati ai cancelli: “Servono nuovi modelli e stop alle delocalizzazioni”

Condividi su:

Sindacati davanti i cancelli di Stellantis chiedono nuovi prodotti per lo stabilimento automobilistico di Termoli, un rilancio del territorio e per dire basta alle delocalizzazioni produttive fuori dall'Unione europea

. I segretari regionali di Fim-Cisl, Fismic, Uilm, Fiom, Uglm si sono ritrovati davanti l'impianto produttivo di Contrada Pantano Basso, per alzare l'attenzione in regione e in Italia sul presidio produttivo. "Siamo stanchi di sentirci dire che è più facile investire in Paesi fuori dall'Unione europea - dichiara il segretario della Fim-Cisl Molise, Marco Laviano - mettendo da parte quelle che sono le competenze e le produzioni del territorio italiano. Termoli ha eccellenze produttive. Acquista i regali di Natale durante il Black Friday di OVS OVS Chiediamo a Stellantis responsabilità e un futuro lavorativo a questo impianto perchè i motori di Termoli possono essere tranquillamente montati sulle piattaforme del gruppo". Giovanni Mercogliano della Fismic Molise aggiunge che "il progetto gigafactory ha illuso questo territorio. 

Doveva essere il rilancio. Ora vogliamo certezze e risposte". Per Domenico Guida dell'Uglm Molise "chiediamo alla politica tutta di intervenire drasticamente perché Termoli non merita questo". La Fiom-Cgil rilancia "risposte certe da parte dell'azienda e delle istituzioni. Il tempo è scaduto. Non possiamo più aspettare e siamo tutti d'accordo a manifestare il 29 novembre a Termoli". Per Niko Testa della Uilm Molise "è giunto il tempo delle responsabilità per Stellantis e per l'Europa. Bisogna anche aiutare le tante famiglie arrivate vicino al collasso - sottolinea -. 

C'è una situazione di un indotto che sta perdendo posti di lavoro e gli operai con cicli sempre più intensi di cassa integrazione. La soluzione è rappresentata dai nuovi prodotti visto che ormai non si farà la gigafactory. Se non ci saranno risposte, la nostra arma è lo sciopero. Spero di non dover arrivare a chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori. L'augurio è di avere risposte certe".

Condividi su:

Seguici su Facebook