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«Nella Evangelium vitae Giovanni Paolo II ha lanciato un appello “a tutti e a ciascuno”: “urge una mobilitazione generale in vista di una nuova cultura della vita” ed ha aggiunto “tutti insieme, nessuno escluso, dobbiamo costruire una nuova cultura della vita”. “Uno di noi” è l’iniziativa con cui tutti, proprio tutti, possono rispondere a questo appello».
Sono le parole dell’onorevole Carlo Casini, presidente del comitato organizzativo italiano dell’iniziativa “Uno di noi”, una imponente raccolta di firme, a livello europeo, finalizzata a chiedere, in sede Ue, una tutela legislativa dell’embrione, del concepito, considerato sin dai primi istanti del concepimento per quello che in realtà è: una persona, unica e irripetibile, una creatura di Dio.
E proprio domani, in migliaia di piazze e di parrocchie di tutta Europa, il progetto Uno di noi prende forma, con migliaia di volontari impegnati in una raccolta firme da sottoporre alle istituzioni europee e successivamente ai governi nazionali.
Uno di Noi - spiegano gli organizzatori - è una libera iniziativa dei cittadini europei che chiedono alle istituzioni comunitarie, attraverso la raccolta di un milione di firme, «l’esplicita protezione giuridica di ogni essere umano fin dal suo concepimento». L’invito rivolto, a tutti, è di aderire all’iniziativa, firmando la petizione, per chiedere alla Commissione Europa di «promuovere la tutela del concepito e la ricerca scientifica a favore della vita, della salute pubblica e dello sviluppo, favorendo la tutela degli embrioni umani», perché l’embrione umano «è già uno di noi».
La campagna di raccolta firme coinvolge ventisette paesi Ue. Al comitato italiano Uno di Noi hanno aderito numerose associazioni, intere diocesi e movimenti ecclesiali. L’atto costitutivo è stato formalmente sottoscritto da: ACLI Associazione Cristiani Lavoratori Italiani, AGESC Associazione Genitori Scuole Cattoliche, Alleanza Cattolica, Associazione Scienza & Vita, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale, Coldiretti, Comunione e Liberazione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Copercom Coordinamento delle associazioni per la comunicazione, Forum delle Associazioni Familiari, MCL Movimento Cristiani Lavoratori, MPV Movimento per la vita, Rinnovamento nello Spirito Santo, Retinopera, Unitalsi Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Nazionali.
L’obiettivo è semplice: raccogliere un milione di firme, entro il primo novembre 2013.
«C’è, dunque, abbastanza tempo per realizzare una grande mobilitazione, - continuano gli organizzatori - ma è indispensabile che dall’Italia arrivi un esempio che incoraggi tutti gli altri Paesi europei ad impegnarsi. In quest’ottica risulta importante raccogliere in Italia un gran numero di firme entro maggio e annunciarlo all’Europa».
Ecco allora il senso dell’iniziativa in programma per domani, che tra l’altro cade nel giorno della festa della mamma, proprio perché il buon Dio ha concesso il singolare privilegio di custodire la vita nascente proprio alle donne, facendo loro la grazia di diventare mamme, compartecipi della Creazione.
In piazza, dunque, il 12 maggio, con la prima mobilitazione nazionale di raccolta firme. «A tal fine il comitato italiano ha indetto una giornata nazionale di raccolta firme - aggiungono gli organizzatori - che vede come grande protagonista il mondo dell’associazionismo cattolico e tutta la chiesa Italiana. In molti si stanno mobilitando per allestire punti di raccolta firme sui sagrati delle chiese e ovunque sia possibile. L’invito è rivolto a tutti».
COME ADERIRE, COME FIRMARE
Ogni cittadino maggiorenne dell’Unione Europea può aderire all’iniziativa Uno di Noi. È necessario riportare i dati del documento d’identità (solo passaporto o carta d’identità validi, la patente non è riconosciuta come documento di riconoscimento, ndr). Ogni cittadino può apporre la firma una volta sola sul modulo cartaceo o sul format on-line della Commissione Europea. La firma on-line è la scelta preferibile, in virtù della semplicità e immediata registrazione dell’adesione. E’ possibile firmare la petizione dal sito del Comitato Italiano www.firmaunodinoi.it (o sul sito della Commissione europea www.oneofus.eu).
L’alternativa è quella più tradizionale, cioè la firma su modulo cartaceo che si può scaricare e stampare dal sito www.firmaunodinoi.it
Il modulo, una volta compilato sia pure parzialmente, deve essere spedito a: Comitato Italiano UNO DI NOI Lungotevere dei Vallati, 2 - 00186 Roma.
Non è necessaria l’autenticazione delle firme da parte di un pubblico ufficiale, ma  affinché la firma sia valida, vanno riportati esclusivamente i dati di Carta d’identità o Passaporto in corso di validità. Per informazioni e per aderire all’iniziativa quale volontario è attivo un call center che raccoglie le adesioni di singoli cittadini e offre assistenza per firmare la petizione anche on-line.
Il call center è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.30 alle ore 17.30 ed è possibile contattarlo anche via e-mail: infocomitato@oneofus.it. Alcuni suggerimenti da parte degli organizzatori su come promuovere l’iniziativa:
«Raccogliendo le firme nella propria famiglia, ma anche tra i propri amici utilizzando sia il modulo cartaceo sia quello compilabile on-line. Attivando il passa parola tra i propri amici inviando un SMS con questo testo: “L’embrione umano è già uno di noi. Firma anche tu per chiedere all’Europa di fermare gli esperimenti che eliminano gli embrioni umani. Gira ai tuoi amici questo sms per sostenere come cittadino europeo il diritto alla vita fin dal suo inizio www.oneofus.eu. Il link al sito europeo permette l’adesione anche da Smartphone. In qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, con il proprio smartphone, è possibile raccogliere adesioni in famiglia, tra amici e conoscenti. Organizzando un punto di raccolta firme, stabile o calendarizzato, ovunque sia possibile, anche collaborando o mettendosi a disposizione di associazioni territoriali, movimenti ecclesiali, strutture diocesane o parrocchie».

Anche alcune piccole parrocchie dell’Alto Vastese aderiranno all’iniziativa, come ad esempio quella di Schiavi di Abruzzo, dove il parroco, don Antonio Di Palma, ha accolto con entusiasmo la proposta di alcuni fedeli.

effebottone@gmail.com

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