Gli eletti del Movimento 5 stelle al Consiglio regionale del Molise, Patrizia Manzo e Antonio Federico, non sono dei ciarlatani, né dei politici di professione (spesso le due cose coincidono, ndr).
In campagna elettorale hanno dichiarato che si sarebbero battuti per la riduzione dei costi della politica e lo hanno fatto, lo stanno facendo.
Sul loro sito internet si legge: "Noi cittadini/portavoce eletti in Consiglio regionale abbiamo espressamente dichiarato che percepiremo 2.500 € netti al mese e la restante parte la restituiremo alla Regione".
L'indennità netta di Patrizia Manzo è di 12.002,53 €, quella di Antonio Federico invece di 11.519,23 €.
Il totale del surplus accumulato ad oggi è di 30.271,6€. Trentamila euro di denaro pubblico che i due eletti hanno restituito o meglio versato su un conto in attesa di essere impiegati nei tre settori del microcredito, del diritto allo studio e del volontariato.
Vogliamo lanciare una proposta indecente agli eletti del M5S: utilizzare quei fondi per salvare una piccola azienda molisana che, proprio in queste ore, sta richiando di chiudere.
L'azienda di cui parlo è un giornale, I FATTI DEL NUOVO MOLISE, il cui direttore Pino Cavuoti, nell'edizione di ieri, ha firmato, con grande dignità , un editoriale con il quale ha annunciato ai lettori, correttamente, che "il barile è stato raschiato fino al fondo e se non interverranno cose nuove forse gli editori saranno costretti a rivedere gli obiettivi che si erano prefissati quando il primo settembre 2010 decisero di stampare questo foglio. Voglio mettere sul tavolo quanto sta accadendo, per rispetto dei colleghi e dei lettori. Le prossime ore saranno decisive per stabilire il percorso futuro. Se continuare a essere presenti in edicola, se prendere un periodo sabatico o trasformare le modalità di stampa in dimensione telematica".
Fuor di metafora il direttore Cavuoti ha detto chiaramente questo: i soldi non ci sono, il giornale sta per chiudere.
Una voce, piccola o grande che sia, del panorama giornalistico molisano, che rischia di tacere per sempre.
"La chiusura di un giornale non è mai una buona notizia per qualsiasi persona animata da sentimenti autenticamente democratici. Questo a prescindere dalla linea politica seguita dal giornale medesimo. Una voce pubblica (e un giornale lo è comunque) che si spegne, in democrazia è sempre un lutto", ha commentato on line un lettore a quella notizia.
Parole che ci sentiamo di convidere dalla prima all'ultima, ma c'è un aspetto più prosaico e umano da considerare: quel giornale è uscito in edicola per oltre ottocento volte perché dietro c'è stato e c'è il lavoro di decine di giornalisti. Se I FATTI DEL NUOVO MOLISE chiude quei giornalisti vanno a casa, senza stipendio e senza alcuna forma di tutela previdenziale.
Ecco allora la proposta indecente al Movimento 5 Stelle del Molise: utilizzare il surplus accumulato per salvare quel giornale e i suoi giornalisti.
Una proposta che è in realtà una pubblica richiesta di aiuto, visto che anche il sottoscritto è un giornalista di quella testata.
Gli eletti in Consiglio regionale ci facciano sapere, qualunque sia la riposta. Grazie
effebottone@gmail.com