AGNONE – Tre infermieri al posto di quattro che non sarebbero in grado di garantire l’emergenza-urgenza e le reperibilità nell’unità complessa di Dialisi. Per questa ragione cinque dializzati in cura all’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’, stamattina hanno deciso di ritardare provocatoriamente il ciclo salvavita al quale si sottopongono tre volte a settimane. La protesta è rientrata successivamente grazie all’intervento dei Carabinieri della compagnia altomolisana e del primo cittadino, Michele Carosella recatosi personalmente sul posto. L’episodio si era già verificato ieri. In un comunicato stampa l’Asrem parla di “iniziative strumentali atte solamente a generare falsi allarmismi all’utenza interessata”. Il problema continua la nota stampa “è dovuto esclusivamente ad una mancanza di organizzazione interna dell’Unità Operativa Complessa”. Nel frattempo la dottoressa Vilma Sferra, dirigente medico e responsabile delle relazioni con la stampa ad altomolise.net ha dichiarato che “si sta valutando la possibilità di far tornare in Dialisi la quarta infermiera trasferita per necessità nel reparto di Medicina”.