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Carovilli, il premio 'Beati i Miti' a Laura Bacca e Giulia Petta

redazione
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CAROVILLI - È stata una giornata piena di sensazioni e ragionamenti forti, di quelli che lasciano il segno ed invitano a pensare, ad approfondire, a cercare di capire chi siamo, perché siamo al mondo e cosa rappresenta la nostra vita per noi e per gli altri.
A questo ci ha portato il Premio “Beati i miti” che si è svolto ieri a Carovilli per iniziativa del parroco don Mario Fangio e che è giunto brillantemente alla 9a edizione.
Un giovane avvocato di Teramo, Massimo Micaletti, esperto di bioetica e di problemi legati all’aborto, alla fine vita, al testamento biologico e tutto quanto è connesso a questi temi, e docente preso l’Università di Chieti, è stato invitato a parlare di “Mitezza e accoglienza della vita” ed ha incantato una platea attentissima affrontando argomenti estremamente difficili in modo molto semplice e comprensibile.
“Mitezza non equivale a rassegnazione – ha sostenuto Micaletti – la persona mite sa accogliere la vita e riesce ad affrontare i momenti difficili rimboccandosi le maniche; combatte e si impegna per sostenere i suoi principi ed i suoi valori”.
“I problemi della vita devono essere affrontati attraverso tre fasi – ha aggiunto Massimo Micaletti – la fase della biologia, la fase dell’etica e la fase giuridica, ma sempre senza dare niente per scontato, con approfondimenti continui condotti con il massimo di obiettività. Coloro che sostengono tesi assolute, molti scienziati lo fanno, esprimono soltanto la loro opinione, non la verità scientifica e non sempre sono nel vero”.
Il Vescovo di Trivento, Mons. Domenico Scotti, ha tenuto a sottolineare che “La forza della mitezza si acquisisce nella famiglia e che è questo il nucleo sociale fondamentale. Il mite non è un perdente – ha aggiunto Mons. Scotti – e noi tutti dobbiamo fare in modo che il messaggio della mitezza arrivi anche agli altri, a tutta la società”.
Il Premio “Beati i miti” 2013 è stato assegnato ex aequo a Laura Bacca di Larino e a Giulia Petta di Carpinone, ma erano stati segnalati anche Remigio Larivera, di Termoli, Carolina Montanaro, di Santa Croce di Magliano, e Angelo Mancini, di Isernia, tutti ragazzi giovanissimi dai 9 ai 15/16 anni, tutti si dedicano con grande trasporto ad aiutare compagni ed amici meno fortunati, tutti dimostrano grande mitezza di carattere e tutti sono ugualmente ammirevoli.
Inoltre, è stato consegnato alla sig.ra Vincenzina Spina, di Mirabello Sannitico, il Premio 2012 perché a lei doveva essere consegnato l’anno scorso, ma non era stato possibile. Questa donna, che non è sbagliato definire eroica, fin dalla giovane età ha vissuto con atteggiamento di mitezza le difficilissime situazioni che la vita, nei suoi vari periodi, le ha presentato con un crescendo di difficoltà e sofferenze. Solo la fede che la anima le ha dato la serenità, speranza, fiducia e mitezza con cui le ha vissute.
A conclusione del seminario Don Mario Fangio, il promotore dell’iniziativa, ha sostenuto che “ogni anno questa manifestazione ci conferma i concetti e gli ideali ai quali ci siamo ispirati e che mitezza vuol dire soprattutto fare. Inoltre il nostro premio raggiunge ormai moltissimi ambienti ed aiuta le persone a guardarsi attorno per individuare gli esempi di mitezza che ci sono accanto, ma che non sempre vediamo”.

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