AGNONE - È già accaduto con le tv, ora tocca al cinema.
L’anno scorso, i cittadini di Abruzzo e Molise si sono visti spegnere il segnale analogico in virtù del passaggio al digitale, una tecnologia che prometteva un’immagine migliore e una pluralità di canali.
Il 2014, quindi, toccherà ai cinema. Dal prossimo gennaio, infatti, non saranno più disponibile le care e amate vecchie pellicole che saranno rimpiazzate da file digitali.
Che cosa accadrà alle sale cinematografiche.
Nelle grandi città, gli esercenti di impresa modificheranno i loro impianti, acquistando nuovi proiettori e gli spettatori in sala continueranno, numerosi, ad usufruire del servizio. Diverso è il destino per i piccoli cinema, i monosala, che riusciranno con molta difficoltà a fare il salto tecnologico, un volo dal costo di circa 70 mila euro.
Questo è il caso del Cinema Teatro Italo-Argentino di Agnone, costruito grazie ai contributi di emigranti che dall’Argentina spedirono somme di denaro per la costruzione della struttura. Da allora, la piccola sala (con una capienza di circa 300 persone) è stata la location in cui numerose storie hanno preso vita dinanzi a occhi di grandi e piccini. Ora tutto questo rischia di finire. Un’ulteriore tradizione è condannata a morte perché l’associazione Amici Teatro Italo-Argentino non può fronteggiare una spesa del genere.
Si pensi che il solo costo del proiettore ammonta a 50 mila euro ai quali vanno aggiunti l’adeguamento del sistema audio e della cabina di proiezione. Anche il costo del tecnico, che dovrà montare il nuovo apparato, ha una somma non indifferente. Il tutto, come detto sopra, per la somma di quasi 70 mila euro.
Attualmente il cinema alto molisano è l’unico operativo in tutta la provincia pentra dal momento che perfino la struttura isernina ha chiuso momentaneamente i battenti. “Finché riusciremo a trovare le pellicole continueremo a proiettare” rassicurano dal cinema agnonese però poi ammoniscono “anche se, badate bene, che il conto alla rovescia è iniziato. Siamo ad ottobre e a gennaio, secondo la normativa, non verranno più prodotti film in pellicola.”
Quali le possibili soluzioni?
“Ci troviamo in un momento critico. Dobbiamo trovare una soluzione. Abbiamo avuto questo incontro con i vertici regionali ed ora siamo in attesa di risposte(avvenuto venerdì scorso con l’assessore allo sviluppo economico, ndr). In ogni caso c’è una certa sensibilità. Si potrebbe tentare anche la strada della raccolta fondi, se non avremo altre possibilità” ci spiega Enzo Di Pasquo, presidente dell’associazione che da otto anni si occupa del cinema-teatro.
Insomma il tempo corre e tra due mesi l’alto Molise e l’alto Chietino potrebbero trovarsi senza una sala cinematografica, un ulteriore servizio che viene a mancare, purtroppo.
L’associazione, che non dispone di un capitale né di corposi guadagni, si sta occupando della struttura e della proiezione nella speranza di porre rimedio a questo grande e grosso problema.
Cosa possono fare i cittadini?
La risposta è sotto gli occhi di tutti: contribuire, se possibile. Dopotutto si tratta di una struttura che oltre a fornire un servizio di intrattenimento all’hinterland, dà anche posti di lavoro a due giovani concittadini.
Purtroppo restare a guardare incrociando le dita, sperando per il meglio, non basta. Questa del cinema è solo un’altra metafora della situazione attuale: è necessario che siano gli stessi cittadini a dimostrare alle istituzioni che sia necessario credere e scommettere sui territori dell’entroterra.