AGNONE – È passato appena un giorno da quando un cittadino si è imbattuto in una delle villette comunali e, davanti ad un vero e proprio scempio, ha deciso di immortalare le rovine e pubblicarle su face book. Le foto, ancor più della didascalia, hanno immediatamente attratto le attenzioni della rete e la pioggia di commenti ha avuto inizio. Tra gli autori anche il vicesindaco della cittadina che oggi ha svelato ad Altomolise.net i retroscena della situazione: “Purtroppo in municipio, la situazione di Maiella è nota. Siamo a conoscenza del problema perché riceviamo segnalazioni di continuo tuttavia non è così semplice trovare una soluzione” ha attaccato Maurizio Cacciavillani.
Perché non è stato fatto niente, finora?
“Credo che oggi non sia solo difficile reperire i fondi per riparare i danni apportati dai danni bensì si debba dare un lieto fine alla faccenda. Riparare il parco giochi per lasciarlo alla mercé di teppisti non sarebbe certo la scelta più saggia” sintetizza il vicesindaco. “Io credo si tratti di un’emergenza sociale! Non solo i residenti hanno provato più volte a dissuadere i ragazzi dallo giocare a pallone, anche i genitori degli altri bambini hanno tentato a controllare la situazione. Il risultato? Parolacce, insulti e bestemmie” continua Cacciavillani. “E come se non bastasse, qualora si avvertano i genitori raccontando loro delle malefatte della baby gang, ci si ritrova davanti ad uno scenario aberrante: famiglie che difendono a spada tratta i loro figli (senza neanche preoccuparsi di controllare la veridicità del fatto, ndr). Infine, denunciare un fatto del genere alle forze dell'ordine, in una realtà come quella agnonese, scatenerebbe le antipatie di gran parte della popolazione che commenterebbe con frasi come <
Cosa si è pensato di fare, finora?
“È chiaro che urge trovare una soluzione. Innanzitutto auspichiamo che i genitori inizino a controllare maggiormente i propri figli. Speriamo altresì che si possa insegnare a questi giovani il rispetto per la cosa pubblica. Per quanto ci riguarda, stiamo vagliando varie ipotesi” conclude Cacciavillani “Esclusa la possibilità di avere guardie municipali di fronte ad ogni parco, 24 ore su 24, l’ipotesi più plausibile è quella della videosorveglianza.”
Davanti a fatti di questo genere è facile chiedersi: una combriccola così sfrontata si lascerà spaventare da qualche telecamera? O, alla fine, diventerà necessario procedere legalmente?