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Valente: Riportiamo il Molise al centro del mondo

L'architetto ha presentato il suo romanzo storico ad Agnone

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AGNONE- Il sabato del villaggio, appuntamento letterario organizzato dall’assessorato alla cultura e dalla Biblioteca Comunale, conferma il suo successo. Dopo ‘Respirazione bocca a bocca’ della giovane Noemi Pallotto, è il turno dell’architetto Franco Valente che sabato, nel foyer del Caffè letterario, ha presentato il suo ‘Incipit Apocalypsis’ dinanzi ad una corposa platea.
“Fa piacere vedere tutte queste persone partecipare ad eventi come questi. Il sabato del villaggio non è altro che l’attuazione plastica del ‘Nuovo Umanesimo’ ed è un successo di associazioni, biblioteca e giunta comunale” ha commentato il primo cittadino, Michele Carosella dando il benvenuto ai partecipanti.
È proprio a questi che Valente ha rivolto il suo invito a riscoprire le proprie radici. “Per ovvie ragioni, non voglio raccontare la trama del mio romanzo storico” ha spiegato l’architetto “però voglio raccontarvi qualche particolare di questa terra (il Molise, ndr) che sfugge a molti” ha attaccato l’autore prima di condurre la platea in un fitto labirinto di aneddoti storici che collegano addirittura i Conti di Borrello alla Chiesa massonica di San Severo. A fine di questo excursus lo scrittore ha perciò lanciato un appello “La storia è nient’altro che l’intreccio di piccoli fatti. Molti di questi piccoli fatti sono accaduti qui, in Molise e sono proprio questi piccoli elementi che sono fondamentali per la nostra identità. Oggi stiamo rischiando di perdere la memoria storica; stiamo tagliando i ponti con il resto dell’umanità. Sta a noi, perciò riuscire a dare dignità alla storia.”
A quel punto è stato il momento del pubblico e qui Valente, dopo aver parlato di storia, ha tracciato un futuro un po’ più roseo per il futuro della regione. “Uscirà prossimamente (in vista del prossimo Expo 2015, ndr) una raccolta enciclopedica che raccoglierà tutte le bellezze italiane e sarà presente anche il Molise” ha affermato con orgoglio. “Insieme a Vittorio Sgarbi, infatti, abbiamo lavorato a questa raccolta è il primo volume sarà proprio quello dedicato alla nostra piccola regione” ha continuato l’ospite d’onore prima di concludere con una raccomandazione “Fare tutto questo, è stato possibile con un investimento irrisorio. È inutile spendere grosse somme di denaro per opere (come la San Vittore-Termoli) che privilegiano poche aree. Bisogna ascoltare il territorio e dare voce alle piccole realtà che lo vivono. Visti i tempi in cui ci si trova ad operare, credo che la parsimonia sia la chiave di volta.”

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