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Ospedale Caracciolo: si cerca una soluzione per salvarlo

Anche il PD si schiera a favore del Presidio ospedaliero

redazione
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Presa di posizione del PD Molise a favore dell'ospedale San Caracciolo che, come sappiamo, rischia grosso visti i tagli messi in gioco dal Decreto Balduzzi (leggi). Partendo dal presupposto che in base allo stesso Decreto gli ospedali di Termoli e Isernia verrano ridimensionati a 'Presidi ospedalieri di Base' con un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale; l'ospedale di Campobasso diverrà 'Presidio Ospedaliero di I Livello' con un maggior numero di specialità; quello che dovrà aumentare sarà la rete, tecnologicamente avanzata e in grado di fronteggiare le eventuali emergenze.

Con una tale apertura Alessandro Aceto, componente della segreteria regionale PD si esprime sulla futura situazione sanitaria del Molise ma aggiunge anche un pensiero per quelle zone su cui si sta dibattendo in questi giorni come, ad esempio l'ospedale Caracciolo di Agnone. Serve dunque, parafrasando ciò che dice, dedicarsi appunto alle aree più fragili e difficili del territorio dove, la chiusura del presidio ospedaliero rappresenterebbe il colpo di grazia inflitto ad una popolazione già sufficientemente provata da una situazione geografico-ambientale di notevole disagio.

Focalizzando l'attenzione proprio sul Caracciolo Aceto dichiara che l'ospedale in questione 'raccoglie un bacino di utenza di una trentina di comuni montani a cavallo tra l’Alto Molise, l’Alto Vastese e l’Alto Trigno, disseminati in un’area montana e climaticamente ostile. Nella sciagurata ipotesi che tale utenza dovesse essere costretta a raggiungere il Pronto Soccorso di Isernia i tempi di percorrenza, già in condizioni normali, supererebbero i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. Per tali territori è il decreto stesso a prevedere, tra le altre categorie, quella dei ‘presidi ospedalieri di zone particolarmente disagiate’. Si tratta di quegli ospedali situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente sfavorevoli, di solito in ambienti montani, con collegamenti viari difficili, specie in condizioni meteo avverse. Mantenere l’ospedale di Agnone con questa configurazione significherebbe assicurare un’attività di pronto soccorso, con la disponibilità dei necessari servizi di supporto, un’attività di medicina generale e una chirurgia sia pure ridotta per interventi risolvibili in loco”.

Per questo motivo la segreteria regionale del PD assicura che la questione sarà affrontata nella prossima riunione in programma, prevista per il prossimo 9 marzo facendo così giungere il proprio sostegno a tutti i sindaci che hanno fatto e fanno appello per il mantenimento dell'ospedale di Agnone. Aceto fa un accenno anche ai costi dicendo che una eventuale soluzione potrebbe arrivare dagli accordi con la Regione Abruzzo, vista la localizzazione di confine dell'ospedale in questione. 

 

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