VENAFRO - Arrivata la conferma per lo sfratto esecutivo del museo Winterline (di cui ci eravamo occupati qui). Lo lacp ha inviato, tramite il commissario liquidatore Nicola Lembo, ha intimato lo sgombero del locale di palazzo De Utris entro i prossimi trenta giorni. Rivolgendosi ai curatori dello spettacolare e invidiato museo il commissario si è anche ‘premurato’ di avvisare che 'a giorni saranno disattivate tutte le utenze anche a servizio dell’unità immobiliare a Voi concessa i cui oneri sono a carico dell’Istituto'.
Non è stato dunque possibile portare a termine una difesa efficace ma l'ingegnere Lembo che una volta decorsi i trenta giorni dati a disposizione lo lacp sarà costretto a intraprendere azioni legali contro l'associazione Onlus. Di idee differenti è il presidente dell'associazione Winterline, Luciano Bucci, il quale ha affermato che una qualche azione potrebbe comunque portarsi a termine con l'aiuto della regione, visto che in tempi non sospetti un aiuto, se pur limitato sembrava potesse arrivare.
Bucci, vuole quindi atti e fatti concreti che gli consentano di non disperdere un patrimonio culturale accumulato grazie al contributo volontario suo e dei soci della onlus. “Sembra che non si sia compreso il senso, il valore del Museo. Se non riusciamo a trovare accoglienza a livello locale, ci rivolgeremo ai media nazionali suscitando scandalo. Siamo anche pronti ad una raccolta firme, ma ora siamo molto amareggiati perché in 60 giorni (la prima lettera è infatti arrivata a Natale, ndr) si poteva evitare tutto ciò. Invece…”
Adesso non resta che salire sulle barricate, “e lo faremo” promette un amareggiato Luciano Bucci. Che pure non si è mai dimostrato ostile allo Iacp. Anzi. Prima ancora della lettera di Natale, infatti, l’associazione aveva dimostrato la volontà di andare incontro alle esigenze dell’Istituto, magari anche “pagando le utenze e un affitto, purché si consideri che siamo una onlus”
Bucci è quindi convinto di voler vendere cara la pelle e ha, infatti, già fatto sapere di voler portare avanti le proprie intenzioni. 'In ogni caso noi abbiamo in mano comunque un contratto. Quello che stipulammo all’epoca con l’architetto Franco Valente. Quindi lo faremo valere. Anche se ci auguriamo che si trovi una via di uscita ad una situazione che rischia di gettare nel ridicolo un’intera regione. Da parte di Winterline ribadiamo la disponibilità a pagare le spese e un affitto ‘simbolico’ ma non a partecipare ad aste come fossimo un geometra che si è fregato i locali, che lucra e che deve essere cacciato malgrado il pregio internazionale che regala alla comunità intera'.