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Ospedale Caracciolo: segnali positivi dalla regione Abruzzo

Il consiglio regionale abruzzese ha approvato la risoluzione presentata dal consigliere Monaco

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Dopo un mese di lavoro incessante sulla questione dell'ospedale Caracciolo qualcosa sembra muoversi dalla regione Abruzzo. Infatti il consiglio regionale ha approvato, nella seduta di questo pomeriggio, la proposta avanzata dal consigliere regionale Alessio Monaco

La risoluzione, illustrata in aula dallo stesso consigliere, è stata sottoscritta dai consiglieri Febbo, Mariani, Olivieri e Smargiassi. Con questa azione si punta a valorizzare il presidio ospedaliero San Caracciolo in modo tale che risulti essere l'unico in una larga zona disagiata. Di seguito riportiamo una parte l'intervento di Monaco:

"L'ospedale San Francesco Caracciolo, situato in un territorio a cavallo tra l'alto Molise, l'alto Vastese e l'alto-medio Trigno, pur facendo parte dell'Azienda Sanitaria Regione del Molise (ASREM), serve almeno una dozzina di comuni abruzzesi in zona particolarmente disagiata geograficamente e idrogeologicamente", con una popolazione residente di circa trentamila persone, che triplica durante il periodo estivo - osserva Monaco, che aggiunge: "questi comuni, presentano un elevato indice di rugosità del territorio con una media altimetrica superiore agli 800 mt. s.l.m. e sono collegati da una rete stradale tortuosa, disagiata e complessa, con notevole aggravio dei tempi di percorrenza dovuto al maltempo, soprattutto durante il periodo invernale. Questo comporta spesso l'impossibilità di poter raggiungere il presidio di pronto soccorso più vicino, diverso da quello di Agnone, entro il tempo minimo inderogabile per legge di 60 minuti". La tutela del diritto alla salute – si legge nella risoluzione - riconosciuto costituzionalmente, imporrebbe che sia autorizzata e prevista la istituzione nell'ospedale San Francesco Caracciolo di un presidio ospedaliero con pronto soccorso h24 in zona particolarmente disagiata. Il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS), nell'ambito della "Strategia Nazionale per le Aree Interne" - si rileva nel documento politico - ha classificato i comuni dell'alto Molise, dell'alto Vastese e dell'alto-medio Trigno come "Periferici" e "Ultraperiferici", certificandone la lontananza dai "Centri di offerta dei servizi" compresi quelli sanitari. "Il bacino di utenza abruzzese e molisano dell'ospedale San Francesco Caracciolo - osserva Monaco - presenta un indice di vecchiaia tra i più alti d'Italia, quindi con i soggetti esposti a maggiori rischi per la salute, che non potrebbero avere le cure necessarie in un tempo utile. Ora, nell'ambito del riassetto della rete ospedaliera molisana è previsto presso il San Francesco Caracciolo un Punto di Primo Soccorso/Punto di Primo intervento, configurandolo di fatto non più come Ospedale di Area Particolarmente Disagiata, ma come struttura in riconversione verso strutture territoriali e/o per post acuzie, pregiudicando ulteriormente la possibilità di avere un'adeguata risposta all'emergenza/urgenza – rileva ancora il Consigliere, che ricorda come nella bozza del Regolamento sugli standard ospedalieri, il cui iter di adozione è nella fase conclusiva, è prevista una specifica normativa per i Presidi Ospedalieri in Zone Particolarmente Disagiate, stabilendo che in caso di una distanza di più di 60 minuti dal più vicino presidio di pronto soccorso, possono essere istituiti dalle Regioni specifici presidi ospedalieri".

Considerate tali motivazioni, con la risoluzione approvata dal Consiglio regionale, la Giunta si impegna a far pervenire il proprio impegno per il riconoscimento della zona come area particolarmente disagiata, riportando in auge la necessità di mantenere in vita l'ospedale di Agnone in quanto Presidio Ospedaliero strettamente necessario.

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