Otto mesi fa i due fratelli Mario e Domenico Tatangelo entrano in un bar sorridendo poi cominciano a discutere animatamente. Mario finisce a terra dopo aver battuto la testa contro il bancone del bar. In pochi minuti arriva l’autombulanza e i medici vedendo la gravità della situazione chiamano immediatamente l’eliambulanza di Pescara. Riporta uno sfondamento della calotta cranica e resta in coma; subisce vari interventi e segue un percorso di riabilitazione.

La dinamica dell’incidente non è chiara: la caduta è stata la conseguenza di un pugno tirato dal fratello o è stata la conseguenza di un malore.

Nella ricostruzione dei fatti Domenico Tatangelo cinquatasettenne residente a Agnone è indagato per lesioni gravi.

Mario stava aspettando di essere ricoverato per la ricostruzione della calotta cranica. A distanza di otto mesi l’ operaio edile padre di tre figli e che aveva vissuto la dura esperienza dell’emigrante muore e si pensa che la morte sia sopraggiunta a causa di quella caduta.

Domenico potrebbe rischiare l’incriminazione di reati più gravi. Ha sempre negato di aver toccato il fratello. Allo stato attuale non c’è la certezza che la morte sia sopraggiunta a seguito di quella fatidica caduta.