AGNONE. Riprendere le tradizioni per perpetuarle anche alle nuove generazioni grazie ai ricordi dei più anziani che diventano protagonisti dell’evento stesso. E così verrà rievocata domenica prossima, grazie all’Associazione Nuova Villacanale guidata da Antonio Massanisso, la “Mietitura” che è solo il primo passo verso una seconda manifestazione, quella della Trebbiatura, che verrà rappresentata il 18 agosto prossimo. Alle sei e mezzo del mattino di domenica 8 luglio, circa una trentina di persone, con abiti d’epoca e cantando canzoni tradizionali di un tempo si recheranno con le antiche falci, presso un campo di grano in contrada “Mucchio” di Poggio Sannita per effettuare le mietitura. “Il tutto verrà filmato e fotografato e riproposto in un Cd completo anche delle immagini della Trebbiatura” ci dice Antonio Massanisso.
“Alle sei e mezzo del mattino naturalmente ci saranno solo pochi curiosi – continua Massanisso - Anticamente l’ora fresca dell’alba era quella dell’andata nei campi dei contadini. Tutti avranno i vestiti d’epoca curati nei minimi dettagli. Come anche la colazione per i lavoratori (ed anche i presenti, ndr) verrà portata in loco nei tradizionali cesti di vimini issati sulla testa dalle donne”.
Formaggi, vino, frittata, pane ed altre squisitezze di una trazione culinaria altomolisana mai persa. Massanisso ha voluto quasi la certosina perfezione di ogni momento dell’evento. “Il frumento tagliato verrà rimesso in granai e trasportato dal campo a dorso di asino e muli –aggiunge il presidente dell’Associazione- Poi il 18 agosto, gli stessi fasci con le spighe verranno trasportati nella piazza di Villacanale sempre a dorso di equini, dove verrà effettuata la ‘tresca’ ovvero l’antica trebbiatura”.
I due eventi si tramuteranno in un film. Un vero documentario che sarà l’impronta indelebile di quello che era il mondo contadino di Villacanale. “Quando ho proposto agli amici dell’Associazione l’idea della mietitura e della trebbiatura –conclude Massanisso- pensavo che la stessa venisse scartata immediatamente. Invece l’entusiasmo principale è venuto dai compaesani stessi; da quelli più anziani pronti a rievocare ricordi assopiti ma mai dimenticati. Ricordi che fanno parte di una vita piena di sacrifici e ancora tutta da raccontare”.