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Tombolo e spiritualità: a Canneto fili di tradizione e fede si intrecciano

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Arte, identità e spiritualità si sono intrecciati — è proprio il caso di dirlo — nella giornata di domenica 25 maggio al Santuario di Santa Maria di Canneto, a Roccavivara. Un luogo che, per un giorno, è diventato crocevia di culture artigiane e percorsi interiori, ospitando due eventi profondamente diversi ma uniti da uno stesso filo: quello della condivisione.

La mattina ha visto protagonista l’antica arte del merletto a tombolo, celebrata con la seconda edizione di “Tombolando con il Sorriso di Maria”. Una manifestazione che ha richiamato merlettaie da tutta Italia: Campobasso, Isernia, Chieti, Rimini, Offida, Torremaggiore e San Paolo Civitate. Donne custodi di una tradizione secolare che, con ago e fuselli, hanno raccontato storie di territorio, famiglia e bellezza, davanti a un pubblico incuriosito e partecipe.


Il momento più emozionante è stato l’offertorio della Santa Messa: una tovaglia e un servizio liturgico realizzati interamente a tombolo sono stati donati al Santuario – non solo oggetti preziosi, ma il risultato tangibile di un sapere antico, tramandato con cura e passione. A seguire, una tavola rotonda ha offerto spazio al confronto tra le artigiane, mentre un laboratorio a cielo aperto ha permesso ai presenti di osservare da vicino il lavoro paziente e affascinante delle merlettaie.

 


Nel pomeriggio, mentre proseguivano le attività del tombolo, il Santuario ha accolto il pellegrinaggio delle suore delle diocesi di Isernia-Venafro e Trivento, accompagnate da Mons. Camillo Cibotti. Dopo la preghiera del rosario meditato, le religiose hanno condiviso un momento conviviale, creando uno spazio di incontro, ascolto e comunità. Un’occasione rara e preziosa per riscoprire valori comuni in un clima di semplicità e vicinanza.

La giornata ha messo in luce come Canneto continui a essere un luogo di resistenza culturale, di incontro tra generazioni e di attenzione sia all’artigianato che alla dimensione spirituale. Nel tempo delle connessioni veloci, il Santuario ha offerto un’altra forma di rete: fatta di fili sottili ma forti, come quelli del tombolo; fatta di gesti semplici ma condivisi, come quelli vissuti in un pellegrinaggio. Fili e cammini che, partendo dal Molise, hanno unito persone, storie e tradizioni da ogni parte d’Italia.

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