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'Mercoledì delle ceneri': le tradizioni in Molise

La fine del Carnevale e l'inizio della Quaresima

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Il ‘Mercoledì delle ceneri’ che segue il Carnevale ed apre il periodo della Quaresima, è giornata di tradizioni anche in Molise. La definizione deriva dall’abitudine di cospargere con la cenere il capo delle persone presenti alla funzione religiosa con l’antica formula ‘Ricordati che polvere sei e in polvere ritornerai’ o la più recente ‘Convertitevi e credete al Vangelo’. La credenza popolare voleva che se l’ultima persona in attesa fosse anziana l’annata sarebbe stata povera  e il raccolto insufficiente, in caso contrario gli auspicii erano dei migliori. Inoltre, le famiglie appendevano alle finestre una bambola di stoffa, detta ‘pupattola’ con le cipolle o le patate al posto dei piedi e sette penne di gallina conficcate al loro interno, una per ogni settimana di Quaresima: dunque, la bambola di stoffa aveva valenza di calendario fino alla domenica di Pasqua.
In particolare, ad Agnone, veniva attaccata al soffitto delle case la ‘Pupazza’ o ‘Quarantana’: a metà Quaresima la bambola veniva tagliata a metà.
A Pietrabbondante, girava per il paese una maschera vecchia e sdentata, vestita di nero e con una collana di baccalà e sarde: era il simbolo dell’inizio del periodo di penitenza e di digiuno.
A Santa Croce di Magliano, la prima domenica dopo il Carnevale si usava ‘rompere la pignatta’, una pentolaccia di terracotta appesa al soffitto e rotta da persona bendata: era riempita di dolci, o per fare uno scherzo, di cenere e acqua.
Al contrario del carnevale, caratterizzato da tanti dolci tipici(cicerchiata, chiacchiere…), il periodo di Quaresima è periodo di semplicità anche a tavola, cosa che d’altronde valeva per le famiglie molisane tutti i giorni. Piatti tipici: verdure dei campi, legumi, pizza di granturco mentre la carne era un lusso da riservare ai giorni di festa.

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