Affida ai social il suo sfogo, la sua angoscia, Miryam, oss presso la casa di riposo La Tavola Osca, cluster agnonese di covid 19 posito. Esprime con dolore tutte le sue paure, la sua sofferenza estrema vssuta durante i quattro terribili giorni trascorsi h 24 dentro la struttura ,dopo aver appreso la notizia che 23 persone tra operatori e ospiti anziani risultavano positivi al coronavirus.
Giornate angosciose, da lei definite un inferno, lontana dai suoi figli, dai propri cari , in grossa difficoltà nella gestione delle proprie e altrui emozioni, e difficoltà nella gestione di una situazione estrema, mai vissuta, mai provata probabilmente vissuta recentemente solo da altri operatori del settore,insieme ai suoi colleghi e i fragili ospiti che lei ama come fossero i suoi nonni.. Per questo ringrazia le forze dell'ordine, la protezione civile, le sue colleghe e chi dall'esterno ha sostenuto lei le altre operatrici.. Spiega con parole delicate senza inveire contro qualcuno che non e' affatto vero quello che che viene vociferato, non è vero che gli ospiti non erano accuditi, lavati, o imboccati la dove era richiesto.Descrive con sofferanza il momento in cui gli ospiti sono stati trasferiti, il suo e altrui dolore nell'assistere agli interventi degli operatori della croce rossa , la protezione civile, personale sanitario, forze dell'ordine, che hanno condotto le operazioni in relazione al trasferimento di ben 13 anziani.
E questo il suo sfogo sofferto sui social:
Chiusa nelle 4 mura della mia stanza in isolamento, dopo un po' di riposo, sento il bisogno di raccontare.
Voglio dire GRAZIE a tutte le persone che tramite telefonate, messaggi ed altro ci sono stati vicini.
Voglio dire GRAZIE a chi materialmente (Protezione civile, Comune, amici ed alcuni commerciant, forze dell'ordine) si sono preoccupati di noi, provvedendo immediatamente a tutti i beni di prima necessità di cui avevamo bisogno.
Voglio dire GRAZIE a Franca Catalano che nonostante tutto è stata al mio fianco e spero guarisca presto e a Laura Pallini Di Ciocco che, senza pensarci sopra due volte, è entrata nel nostro inferno mettendo a rischio la sua salute.
A tutte queste persone voglio dire Grazie di essermi stati vicino.
E prosegue
- Si dicono tante cose, si dice che non abbiamo garantito assistenza, si dice che non gli abbiamo dato da mangiare e non li abbiamo fatti mangiare, l'unica cosa che posso dire, credetemi, con il cuore in mano, è che noi eravamo sempre lì giorno e notte, a garantire tutta l'assistenza necessaria anche senza i mezzi sanitari a disposizione. Eravamo sempre lì a garantire i pasti fino a quando non sono state chiuse le cucine. Eravamo lì anche quando loro peggioravano e soprattutto eravamo lì a piangere quando ognuno di loro, è stato portato via con lo sguardo impaurito verso il proprio destino.
Il mio augurio è che dove sono adesso, vengano davvero assistiti. Noi lo abbiamo fatto, nonostante tutto. Adesso mi auguro lo facciano anche loro. Spero di rivederli presto tornare a casa, il resto delle chiacchiere fasulle, lasciano il tempo che trovano.
Grazie di nuovo a tutti per tutte le dimostrazioni di affetto che mi hanno aiutato ad andare avanti.