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11 Dicembre, primo anniversario della morte di Don Alessandro di Sabato. Il ricordo don Domenico Fazioli

Mons. Claudio Palumbo venerdì 11 dicembre 2020 alle ore 11, celebrerà una Santa Messa nella Chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli

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Lo scorso anno l’11 dicembre moriva improvvisamente un caro amico don Alessandro Di Sabato: uno dei sacerdoti più amati dalla comunità agnonese. Mons. Claudio Palumbo insieme ai sacerdoti della forania venerdì 11 dicembre 2020 ore 11, nel primo anniversario della sua nascita al cielo, celebreranno una Santa Messa nella Chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli.

Don Alessandro è stata la guida sicura e illuminata, in Agnone, Fontesambuco, Villacanale e Castelverrino, per intere generazioni, compagno di viaggio per ciascuno di noi. Nonostante le obiettive difficoltà che le incombenze ordinarie di un parroco presentano, accettò l'incarico di più parrocchie cittadine, camminando insieme, vivendo insieme purché tutti potessero crescere nella vita della Fede. Ogni fedele che lo frequentava avvertiva ogni giorno di più la pienezza del suo impegno sacerdotale, vissuto in silenzio e con fermezza; sentiva che la sua cultura, la sua ricchezza interiore, la sua disponibilità, la sua pazienza costituivano un punto certo a cui ciascuno poteva far riferimento quando le vicissitudini della vita privata, professionale, spirituale, ne turbavano l'esistenza. Nelle sue belle omelie suggeriva alcune profonde riflessioni che bastavano da sole a lanciare incisivi e pregevoli spunti, con i quali riusciva a proporre tanti elementi positivi, validi a chiarire ogni situazione problematica.

La sua silenziosa operosità è stata inesauribile. Poi da parecchi mesi era entrata la malattia a debilitarlo: tutti noi abbiamo pregato e sperato nel miracolo della sua guarigione, abbiamo sperato contro ogni speranza, ma il miracolo, quello che chiedevamo, non c'è stato. Noi non possiamo conoscere i fini del Signore. Sono un mistero, ma sappiamo che don Alessandro, che ci manca tanto, vive già la Pasqua gloriosa del Cristo, è già nella gloria del Padre, perché, già da questa terra, era certo del Suo amore e lo ripeteva continuamente a tutti, quando diceva che per un cristiano, non è tanto importante amare Dio, quanto essere certi del Suo amore per noi. Questa sicurezza ci dava conforto, speranza, e faceva scaturire in noi, l'amore per Dio e per il prossimo. Animato e sorretto da questo Amore, aveva costruito la sua chiesa, le sue tante parrocchie, le vere chiese di periferia nelle quali non voltava le spalle a nessuno e accoglieva tutti da tutte le parti, perché don Alessandro tutti accoglieva, tutti ascoltava, non rimandando indietro mai nessuno, senza averlo prima confortato. Cosi facendo, realizzava "la vera chiesa", la chiesa delle anime, la comunità parrocchiale, per la quale ha vissuto e ha dato la vita . Ora noi raccogliamo la sua preziosa eredità, la conserviamo gelosamente e non piangiamo perché Dio lo ha tolto a noi, ma lo ringraziamo cordialmente per avercene fatto dono gradito e gentile per tanti anni.

 Domenicoantonio Fazioli

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