“Noi stiamo per assistere alla nascita del Centauro, e presto vedremo volare i primi angeli”. Questa frase, contenuta nel Manifesto di Fondazione del Futurismo pubblicato nel 1909, riassume il concetto della fusione tra uomo e macchina. Idea ribadita ed estesa l’anno successivo, quando nel testo “L’Uomo Moltiplicato ed il Regno della Macchina” Marinetti dichiara: “Bisogna preparare l’imminente e inevitabile identificazione dell’uomo col motore, facilitando e perfezionando uno scambio incessante di intuizione, di ritmo, d’istinto e di disciplina metallica”.
Gli uomini, e quelle macchine che oggi possiamo identificare con il computer, stanno ora avvicinandosi al traguardo indicato oltre cento anni fa da Marinetti, e che oggi è alla base del movimento Transumanista. Le intelligenze artificiali da un lato, le interfacce cervello-computer dall’altro, stanno diventando sempre più importanti nella nostra vita quotidiana e il loro impatto sul nostro futuro sarà significativo. Alcuni vedono queste tecnologie come una promessa per migliorare la salute e il benessere, mentre altri temono che possano portare a una maggiore disuguaglianza e a un allontanamento dalla nostra umanità. E soprattutto, quali ripercussioni ci saranno per la cultura, per il nostro modo di vedere il mondo?
I giornalisti saranno sempre più chiamati a scrivere di questi argomenti. Le paure, che già stanno emergendo, oppure le innumerevoli possibilità di miglioramento della vita umana, saranno temi dominanti nei prossimi anni, e tutti i professionisti della comunicazione dovranno inevitabilmente avere un bagaglio culturale adeguato per affrontare questi temi.