La Fontana di Piazza Plebiscito: un simbolo da salvare
La fontana di Piazza Plebiscito, realizzata in marmo di Carrara nel lontano 1882, è una delle opere più rappresentative del patrimonio artistico di Agnone. Fu voluta e finanziata dall’allora sindaco Giovanni Ionata, figura di grande dedizione alla cosa pubblica. A lui si deve anche l’installazione dell’orologio della torre campanaria, che ancora oggi scandisce il tempo della città, grazie alla manutenzione costante di chi ne ha ereditato la cura.
Per completare queste opere, Ionata dovette affrontare sacrifici personali notevoli: utilizzò fondi propri e arrivò perfino a vendere terreni di famiglia per saldare i debiti contratti per amore del proprio paese. Un gesto che testimonia un attaccamento profondo alla comunità e un esempio ancora oggi attuale.
La fontana si distingue per i suoi quattro draghi in ghisa, dai quali fuoriesce acqua potabile. Sul petto di ciascun drago è scolpito lo stemma di Agnone, con il grifone – creatura mitologica metà leone e metà aquila – che da secoli rappresenta fierezza e protezione.
Oggi, però, questo simbolo versa in condizioni che non rendono giustizia né alla sua bellezza, né alla sua storia. Il marmo è ormai opacizzato, segno dell'assenza di interventi di pulizia e manutenzione. All’interno della vasca si accumula sporcizia, e in un punto alla base è visibile una perdita d’acqua mai riscontrata prima.
Ma più di ogni altra cosa, grida vendetta l’inattività dello zampillo posto al centro della fontana. Si tratta di un sistema a riciclo dell’acqua, che potrebbe essere riattivato con interventi minimi e senza particolari costi. Un piccolo gesto che restituirebbe dignità all’intero monumento e alla piazza che lo ospita.

Gli agnonesi attendono risposte. E sperano che questa attesa non venga ancora una volta disattesa