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La maestra lo umilia per gli errori, la Fonderia Marinelli lo accoglie: invito speciale per l’alunno e la sua classe

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Questa vicenda unisce il valore dell’educazione con quello della tradizione, e mette in luce due aspetti importanti: la fragilità dell’infanzia e la forza della cultura artigiana italiana.

Il caso è nato da un compito scolastico di un alunno della scuola primaria paritaria della provincia di Treviso, in cui parlava della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone, in provincia di Isernia. La fonderia, fondata oltre mille anni fa, è la più antica al mondo nel suo genere e rappresenta una delle più longeve aziende familiari ancora attive, con ben 27 generazioni della famiglia Marinelli che si sono susseguite nel lavoro di fusione delle campane.

L'insegnante, correggendo il compito del bambino, ha scritto un commento molto duro: si è detta "stufa di correggere verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici gravi". Questo appunto ha fatto scalpore, finendo sui giornali e alimentando un dibattito sull’adeguatezza del linguaggio usato dagli insegnanti nei confronti degli alunni, con alcuni che parlano apertamente di bullismo scolastico da parte dell'insegnante.

A sorpresa, nella vicenda è intervenuta anche la stessa Fonderia Marinelli, tirata in ballo involontariamente ma con grande eleganza e sensibilità. I titolari hanno deciso di invitare il bambino e tutta la sua classe in visita alla fonderia, come gesto di sostegno e incoraggiamento. Il messaggio è chiaro: valorizzare la curiosità del bambino e incoraggiare l’interesse per la cultura, nonostante le difficoltà ortografiche.

“Saranno nostri ospiti – dichiarano dalla fonderia – e potranno vedere con i loro occhi la nostra fabbrica di campane.”

È un bellissimo esempio di come un’impresa storica possa avere un ruolo attivo nella società e nell’educazione, promuovendo rispetto, cultura e dialogo tra generazioni.

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