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Poggio Sannita: presentato Riflessi dell’anima, la nuova raccolta di 350 poesie di Bambina Di Filippo tra vita, società e impegno civile

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Lunedì 18 agosto, presso la sala convegni del palazzo ducale di Poggio Sannita, Bambina Di Filippo, insegnante (ma anche assicuratrice e impegnatissima nel volontariato e nel sociale) poggese di nascita e triventina di adozione, ha presentato la sua ultima opera: “Riflessi dell’anima”. Il libro racchiude 350 composizioni, intervallate da disegni in china, decorazioni e fotografie (fra cui quella in bianco e nero, stupenda, dell’autrice) realizzato in un formato di dimensioni aumentate rispetto agli standard editoriali, anche per favorire una comoda lettura. La bellissima copertina che, in sintonia col titolo, presenta i riflessi (appunto) di un sole crepuscolare, che si specchia in un corso d’acqua, attraverso il lento defluire in un bosco, dalle inconfondibili e forti tinte autunnali. Tutto, insomma, curato nei minimi dettagli da Antonio Stinziani, figlio dell’autrice, che oltre alla veste grafica ha firmato, come sempre, una prefazione che riassume, eloquentemente e con sentimento, i contenuti di questa terza pubblicazione di poesie che fa seguito a: “Frammenti di una vita” (2023) e “Passi verso il futuro” (2024). Quella di Bambina Di Filippo è una penna inconfondibile che in quest’ultima raccolta trova la piena maturità.

 Approccia i tratti del genere umano, a partire dalla gente comune, arrivando ai potenti del mondo. La vita e la morte, il naturale e il soprannaturale, l’amore e l’odio, la gioia e il dolore, l’incanto e il disincanto. Una poesia chiara, nitida, dolce, amara, riflessiva, intima al tempo stesso semplice, ma mai semplicistica. Versi che arrivano a tutti in maniera diretta, comprensibili e immediati senza mediazioni, né fronzoli. Una poesia evocativa di fatti storici (“25 Aprile”, “Matteotti”, “In memoria dell’11 settembre”), di cronaca o addirittura ad personam come nei versi dedicati ad amiche e amici o a politici contrapposti, oppure ad hoc per eventi solidali quali “La speranza dell’AIRC” o “La grande maratona” (Telethon). Componimenti che quindi attingono ai vari aspetti della società e dell’animo umano, indagandoli nella loro introspezione profonda e spesso complessa, fino a risultarne incomprensibili. Ma il lettore trova anche l’analisi della cruda realtà quotidiana, sociale, impegnata, di denuncia e di vicinanza agli ultimi. Parole pesanti per scuotere le coscienze sui temi cari alla Di Filippo quali la follia delle guerre; la fame nel mondo e l’accoglienza di profughi e rifugiati; l’emergenza ambientale e dei cambiamenti climatici.

 Un capitolo a parte per i temi del rispetto per le diversità e per le donne. “In memoria di Giulia” sono i versi struggenti che Bambina ha voluto dedicare a Giulia Cecchettin e all’inarrestabile cancro della violenza sulle donne (presente anche in altri componimenti) seguito da un commovente momento di riflessione e raccoglimento . A latere dell’evento, sono state esposte in sala le splendide creazioni artistiche ad uncinetto molto apprezzate, di Rita Amicone già distintasi per il suo capolavoro “L’albero della vita” esposto lungo il corso e gli splendidi quadri di Ugo Martino da Castelverrino, per lo più raffiguranti panorami, angoli suggestivi e scene di vita poggese il cui ricavato sarà devoluto all’ Associazione onlus “Oltre la vita”, per progetti e aiuti in favore della martoriata popolazione del Burundi, in Africa.

 La presentazione del libro si è svolta in una eccezionale cornice di pubblico attento e partecipe, che non ha lesinato applausi e soprattutto ha letteralmente mandato a ruba le copie del libro, la cui prima edizione è andata esaurita in pochi minuti. Adele Cappussi, avvocato poggese, ha magistralmente curato la conduzione, non solo limitandosi alla presentazione degli amici della Di Filippo alternatisi alla lettura ma anche introducendo, versi e argomenti, con grande capacità comunicativa e partecipazione emotiva, come sul tema evocato del femminicidio. A compendio della serata e della sua magnifica riuscita, non è mancato l’intrattenimento musicale a cura del maestro Fabrizio Palladino, che ha emozionato il pubblico con l’esecuzione al violino di brani tratti dai temi da film di Ennio Morricone, per una performance indimenticabile.

 Oltre al gotha della poesia e della cultura locali: Marcuccio Butiniello in arte Buty, Luca Di Filippo, Tiberio La Rocca, Guido Mancini e Paolo Porrone, fra le autorità istituzionali presenti i sindaci di Trivento, Luigi Pavone amico personale di Bambina che, oltre a congratularsi ha letto due significative poesie e quello di Poggio Sannita, Giuseppe Orlando, che nell’indirizzo di saluto ha sottolineato la realizzazione in paese di nuovi spazi culturali, come il ‘Borgo della cultura’ di recentissima inaugurazione; il consigliere comunale e presidente del certame di poesia dialettale di Pietrabbondante, Luigi Antenucci e vari altri amministratori a riprova dell’interesse delle istituzioni locali per la cultura, quella vera. Che potrebbe essere uno degli antidoti più efficaci per contrastare la scomparsa definitiva dei nostri piccoli borghi. 

Poggio Sannita, 20 Agosto 2025 

Tonino A. Palomba

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