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Vasto, Musiche in Cortile 2025: Racconti e canzoni con Luca Barbarossa

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Ieri sera, 19 agosto, Luca Barbarossa ha incantato il pubblico vastese ai Giardini d’Avalos, nel secondo appuntamento della rassegna Musiche in Cortile, a cura di Muzak Eventi, giunta quest’anno alla ventesima edizione. Sul palco con Racconti Sonori, lo spettacolo che intreccia canzoni, aneddoti e poesia urbana, il cantautore romano ha raccontato la sua storia attraverso voce e chitarra, coinvolgendo il pubblico con la sua voce intima e ironica.

Musicista autodidatta, Barbarossa vanta una carriera pluridecennale e ha partecipato a nove Festival di Sanremo, conquistando pubblico e critica con canzoni che alternano ironia, poesia urbana e impegno sociale. La sua capacità di narrare storie attraverso voce e chitarra lo rende uno degli artisti più apprezzati della scena musicale italiana. Per lui si tratta della terza volta a Vasto. La scaletta della serata ha seguito un percorso emozionante: si è aperta con “Roma spogliata”, seguita dal ricordo della presenza tra il pubblico di Emanuele Ciampichetti, suo bassista. Tra gli aneddoti condivisi, il ricordo dell’incontro nel 1981 con Eros Ramazzotti: «Come si fa ad avere successo?», gli chiese il giovane artista. Barbarossa ricorda ironicamente: «Sono 45 anni che mi domando che c**** gli ho risposto». Dalla narrazione musicale si è passati a “Come dentro un film”, un brano che racconta la vita in chiave cinematografica, fino a testi più impegnativi. Barbarossa ha ricordato l’amicizia con Fiorella Mannoia, che nel 1988, per presentarsi a Sanremo, chiese il suo aiuto per la stesura di una canzone (“L’amore rubato”, che parla di stupro). Dopo averla proposta a Mannoia, lei commentò che sarebbe stato meglio se l’avesse presentata lui stesso. L’amicizia tra i due continua ancora oggi.

La serata è proseguita con brani più leggeri come “Yuppies”, per poi tornare a riflessioni profonde con “Al di là del muro”, tratto dall’omonimo album, pubblicato pochi mesi prima della caduta del Muro di Berlino. Dall’album venne anche “Mandela”, citata da Barbarossa durante la serata ma non eseguita. All’epoca l’ex presidente sudafricano era ancora in carcere, e la sua liberazione avvenne qualche tempo dopo, rendendo l’album doppiamente profetico. Dopo questa parte intensa, Barbarossa ha cantato “Passame er sale”, alternando ironia e leggerezza. Tra i momenti più apprezzati, i grandi classici come “Via Margutta” e “Belle le tue labbra”, quest’ultima cantata a sorpresa, insieme ai successi legati al Festival di Sanremo, tra cui “Fortuna“, con il ricordo di Pippo Baudo, recentemente scomparso, e di Sergio Bardotti, che nel 2003 vollero il brano al Festival. Barbarossa ha ricordato anche la sua vittoria al Festival del 1992 con “Portami a ballare”, in un’edizione segnata dalle polemiche di Cavallo Pazzo (Mario Appignani), che sosteneva che il Festival fosse truccato, e ha ricordato il clima dell’epoca: «Baudo non ha mai censurato nessuno e mai dato retta a chi, più in alto di lui, voleva lo facesse». La serata si è chiusa con “Le cose da salvare”, lasciando il pubblico tra emozioni, ricordi e riflessioni. Con Racconti Sonori, Barbarossa conferma la sua capacità di unire musica e narrazione, regalando al pubblico non solo concerti, ma veri momenti di condivisione e memoria musicale.

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